Tammy Abraham

È un vento Forza Venti. È Tammy Abraham, che segna il suo 20° gol stagionale, facendo riassaggiare alla Roma la speranza Champions, scrive La Gazzetta dello Sport. I giallorossi da metà gennaio sono quelli che hanno raccolto più punti (15), ma per farlo c’è bisogno di un centravanti, che i nerazzurri – perso Zapata – non hanno. Un dato per tutti: nel 2022 nei 5 top campionati europei solo Nkunku (10), Mbappé e Lewandowski (9) hanno segnato più di Tammy.

Il clima positivo si percepisce quando Mourinho, come racconta Mancini, alla fine dice scherzando: «In panchina non torno più, visto che senza di me avete fatto 6 punti in due partite». Molto merito, però, va a ad Abraham che si racconta così. «Questa vittoria per noi significa tanto e alla fine abbiamo festeggiato tanto. Dopo la sconfitta con la Juve è cambiata la compattezza, basta vedere come abbiamo lottato stavolta. Qualche mese fa avremmo preso gol negli ultimi minuti».

Ormai con la città è amore vero. «Per questa squadra do tutto. Avevo attraversato un momento difficile nella mia carriera e la Roma mi ha dato fiducia. Sono felice di ripagarla». Aggiunge ancora Mancini. «Se giocassimo sempre così, saremmo primi in classifica. Dopo la partita col Verona ci siamo guardati negli occhi. Stavolta erano tre punti fondamentali per rimanere attaccati al treno Europa. Ora ci siamo. Dobbiamo sbagliare il meno possibile». Stessa cosa che dice Smalling, il quale chiosa: «Era una partita da 6 punti».

Per l’Atalanta, Gasperini tace ancora e allora le lamentele sono di Pessina. «La Roma ha fatto una gran partita e a noi manca lucidità davanti, ma non ho capito il metro arbitrale. A nostro sfavore sono stati fischiati 5-6 contatti spalla a spalla. E poi perché non andare a rivedere il fallo di Abraham su Demiral? (sui social il turco posta una foto col segno dei tacchetti, scrivendo: “Cos’è questo?”)? Non deve essere un alibi, però poteva essere qualcosa in più del giallo. Era un brutto intervento, eppure gli arbitri ci dicono sempre che non tirerebbero mai gialli o rossi se non quando vedono che possiamo farci male. Questo è un caso del genere».

I titoli di coda sono del d.g. Marino. «I dati del match indicano una prestazione positiva. Meritavamo di più, ci è mancata solo la finalizzazione. Il campionato è lungo, ci sono diverse squadre per il 4° posto, ma noi ci teniamo, così come alla Europa League. La Roma è nata per stare in alto, eppure l’abbiamo messa alle corde per trequarti della partita». Vero, ma stavolta serviva di più. Totti, De Rossi e il c.t. Mancini, in tribuna, avrebbero potuto spiegarlo bene.



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