Qualcuno ha una penna? Kostas Manolas è pronto a firmare. L’accordo per il prolungamento contrattuale è stato ormai raggiunto, nella sostanza, e potrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni, quando è atteso per l’ennesima volta a Trigoria il procuratore Evangelopoulos. Ma non ci saranno sorprese dopo la chiacchierata della scorsa settimana, di poco precedente alla partita con la Fiorentina.

DETTAGLI – Manolas rinnoverà per un anno, fino al 2020, a cifre molto più alte rispetto alle condizioni attuali: passerà dagli 1,8 milioni a stagione a circa 2,5 milioni, bonus esclusi. Non dovrebbe essere inserita nel contratto una clausola rescissoria, che pure è stata valutata come opzione a tutela di entrambe le parti. Resta però inteso che l’estate prossima Manolas, di fronte a un’offerta congrua, potrà essere ceduto.

CAMBIAMENTO – Le conferme di un’intesa raggiunta sono nelle frasi dell’agente di pochi giorni fa («C’è la concreta possibilità di un rinnovo con la Roma») molto più concilianti rispetto a quelle pronunciate in estate, quando Manolas sbraitava durante gli allenamenti e denunciava privatamente la propria insoddisfazione a Spalletti e Sabatini. Adesso invece il cielo è tornato sereno. Lo dimostrano gli applausi di Roma-Crotone che Manolas ha ricevuto, ricambiandoli come non aveva mai fatto nei precedenti due anni a Roma, nel momento della sostituzione. Il difensore che non ride mai ha ritrovato pace. Migliorando anche il rendimento. A Firenze, nonostante la sconfitta generata da un gol irregolare, Manolas ha giocato la migliore partita stagionale.

ANALISI – La Roma ha deciso di accontentare le richieste del giocatore, che già aveva un contratto sufficientemente lungo, proprio quando ha visto uno spirito diverso negli allenamenti e nelle partite. E adesso potrà decidere con calma se trattenerlo oppure cederlo. In estate, nella fase più turbolenta del rapporto, Sabatini aveva già individuato il sostituto in Ezequiel Garay, argentino dello Zenit, ma in realtà la cessione di Manolas non è mai stata presa in considerazione. Soltanto di fronte a un’offerta choc, intorno ai 45 milioni, la Roma avrebbe accettato di dividere a metà i proventi con l’Olympiacos, che aveva una clausola da far valere entro il primo settembre.

IL NINJA – Dopo Manolas, firmerà anche Radja Nainggolan con il quale viceversa le relazioni non sono mai state problematiche. Nainggolan subito dopo l’Europeo ha rassicurato i dirigenti sulle proprie aspirazioni: non aveva alcuna voglia di lasciare la Roma, nonostante le proposte molto vantaggiose che Antonio Conte (nonostante le smentite) gli aveva presentato nel famoso incontro di Via Veneto. Il procuratore Beltrami è stato ricevuto a Trigoria e ha sistemato le linee generali del nuovo contratto, che verrà prolungato dal 2020 al 2021 con un consistente ritocco degli emolumenti. Nelle scelte della Roma ha avuto un peso anche la volontà di Spalletti, che in primavera aveva previsto la partenza di Pjanic ma non avrebbe digerito con la stessa serenità un addio di Nainggolan.

KEVIN – L’altro contratto da rivedere è quello di Kevin Strootman. Per assurdo anzi è il più urgente, vista la scadenza fissata nel 2018. Su questo fronte però la Roma è più tranquilla perché Strootman ha dato la sua parola a Pallotta negli interminabili mesi della riabilitazione del ginocchio infortunato. Lo stesso Pallotta, in un’intervista del settembre scorso, si fece scappare che il contratto del giocatore sarebbe stato prolungato fino al 2019. E così dovrebbe essere, a cifre non differenti rispetto a quelle attuali: circa 2,5 milioni netti a stagione. Merita la Roma questo Strootman, tornato già ad alti livelli di prestazioni, ma merita Strootman anche la Roma che in due anni e mezzo lo ha pagato profumatamente senza poterlo utilizzare.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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