Alisson

(Il Messaggero – S. Carina) Il fratello di Muriel ha fatto strada. No, non si tratta di un parente stretto del colombiano ex Sampdoria, ora al Siviglia, ma più semplicemente di Alisson. Fino a 3 anni fa, infatti, il portiere era conosciuto in Brasile soltanto per essere il fratello minore di Muriel Becker, titolare nell’Internacional. O goleiro muso (soprannome che gli hanno dato in patria per l’aspetto fisico che lo ha portato a rifiutare anche proposte come modello), dopo aver operato il sorpasso nelle gerarchie familiari a livello di club, ha scalato le gerarchie della Seleção e ora è il titolare indiscusso della Roma. Paradossalmente il cammino in giallorosso è stato il traguardo finale, anziché rappresentare il trampolino di lancio per la sospirata maglia verdeoro. Oggi, insieme a Reina (che ha però disputato una partita in più) e Buffon (in questo caso con una gara in meno) è il portiere meno battuto della serie A. Appena tre gol al passivo, tutti in una notte, in quei maledetti 20 minuti della ripresa contro l’Inter.

NUOVO TRIDENTE DAL VIA – Con Kolarov e Dzeko è uno dei calciatori che Di Francesco ha sempre schierato titolari. Anche oggi contro l’Udinese i tre partiranno dal primo minuto. Il tempo per riposare arriverà, non certo ora che c’è da scalare una classifica che vede complice il rinvio contro la Sampdoria la Roma distante sei punti dal tandem Napoli-Juventus. Contro i friulani spazio in avanti ad un tridente inedito, almeno dal via. Ieri Di Francesco ha provato il centravanti bosniaco insieme a Perotti e El Shaarawy. Si profila ancora un inizio in panchina per Defrel che tuttavia non è al massimo per un colpo ricevuto alla caviglia sinistra in occasione di Roma-Inter. Probabile che il francese possa dare il cambio ad Edin a partita in corso. Se il tecnico darà seguito alla regola dei cinque cambi in ottica turnover, rispetto a Benevento sono pronti a rientrare anche Florenzi, Manolas, De Rossi e Nainggolan. Dopo l’Udinese, il pensiero correrà subito alla Champions. E se la Roma è dentro la competizione con le speranze intatte di superamento del turno, lo deve ad Alisson. Nove parate contro l’Atletico Madrid: Saul e Vietto se lo saranno sognato la notte. Il brasiliano fa finta di nulla. La sua forza è stata quella di saper aspettare. E alla fine è stato ripagato. Non solo dal campo. Ma anche dalla gente. I mugugni per il primo gol subito da Icardi qualche giorno prima, si sono trasformati nel coro che gli ha intonato la Curva Sud contro gli spagnoli, su quelle note dedicate per tanti anni ad Aldair. Non uno qualsiasi.



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