(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Il Natale lo ha festeggiato a casa di uno di quelli con cui a Roma condivide un po’ tutto, Juan Jesus, anche se poi nella mente quel gol di Benatia un po’ di amaro in bocca gliel’ha lasciato eccome. Perché poi, a conti fatti, un miracolo va bene, due meglio, ma tre di seguito sono troppi. Ed allora, dopo aver detto di no a Chiellini ed al primo tentativo di Benatia, anche uno come Alisson si è dovuto arrendere alla Juventus. Peccato, perché poi quelle non sono proprio parate banali, anche se poi a Globo Esporte il portiere della Roma ammette che l’estetica va bene, ma l’importante è l’essenza. «Mi piace semplificare le parate, anche se qualcuno dice che non faccio miracoli – dice lui – Preferisco fare le cose semplici, discrete, come mi piace essere anche fuori dal campo. In Brasile si lavora molto su intensità, velocità e forza delle gambe. Qui di più sul posizionamento tra i pali e sul gesto tecnico. Sto migliorando e spero di ripercorrere la carriera di Julio Cesar, Dida e Taffarel».
L’ATTESA – Ci spera anche la Roma, che su di lui ha deciso di in vestire ormai da tempo. «Sto vivendo il momento migliore della mia carriera, sta andando tutto bene. E sono felice di aver aiutato la Roma ad andare avanti in Champions in un giro ne impossibile, soprattutto nella gara d’andata con l’Atletico Madrid, una delle migliori gare della mia vita. Rispetto alla scorsa stagione abbiamo cambiato gioco, siamo più equilibrati, ci piace attaccare ma difendiamo anche molto bene, con 11 giocatori dietro la linea della palla quando serve». Poi Alisson si è raccontato un po’ su tutto. I suoi esordi con l’Internacional, i problemi di peso da adolescente, l’amicizia con Dida nata in campo e il rapporto con Dunga e Tite, due allenatori chiave per lui. E poi il Mondiale. La delusione azzurra («Florenzi, El Shaarawy, Pellegrini e De Rossi stanno vivendo una frustrazione molto grande, specie Daniele, che è uno molto sanguigno e non vuole perdere mai») e il sogno brasiliano: «Voglio giocare da titolare e vincere il Mondiale. Intanto mi preparo con la Roma per un trofeo, sono venuto qui per vincere qualcosa». Aggiudicato.
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