L’ultima volta era stata il 20 settembre 2015, avversario il Sassuolo e allenatore Garcia. La prima dell’era Spalletti, invece, arriva un anno dopo ed è una festa. Francesco Totti torna titolare contro un fragile Crotone, scaldando un Olimpico semideserto, ma pronto ad applaudire il 4-0 finale, propiziato dalle reti di El Shaarawy, Salah e dalla doppietta di Dzeko. E se 367 giorni fa ci fu la celebrazione – per la verità in sordina – del suo 300° gol in giallorosso, stavolta il capitano partecipa alla festa in punta di fioretto, ricamando calcio e mettendo il piede in 3 delle 4 reti.

MIGLIOR ATTACCO – Inutile dire che il divario tecnico fra le contendenti è netto; e per questo Spalletti lascia a riposo Nainggolan e De Rossi, per una formazione a trazione anteriore. La consegna per i due esterni d’attacco però è molto chiara: stringere parecchio verso il centro, lasciando le corsie libere alle avanzate di Florenzi e Bruno Peres, col risultato di avere tanti uomini a ridosso dell’area e in grado di far male. Il Crotone, per parte sua, rinuncia al solito 3-4-3 per puntare su di un 4-1-4-1 che lascia il compito a Crisetig di presidiare le zolle dei sedici metri, mentre Palladino e Rohden hanno la missione di affiancare l’isolato Falcinelli. I primi dieci minuti però sono psicologicamente difficili per i calabresi, che sbandano subito in difesa, mentre Dzeko ne approfitta per colpire il palo. Pian piano però la squadra di Nicola si riorganizza e inizia ad affondare sulla sinistra, con Palladino che sa mettere in difficoltà Florenzi e va addirittura al tiro. Il paradosso è che, quando il Crotone sembra crescere un po’, arriva il vantaggio della Roma: Florenzi supera Ceccherini e mette al centro per El Shaarawy, il cui tiro è deviato da Dos Santos. I rossoblù non mollano e su cross di Sampirisi è Palladino a sfiorare il palo, però è un fuoco di paglia perché i giallorossi raddoppiano grazie a uno scambio fra Salah ed El Shaarawy (innescato da Totti) che porta l’egiziano al tiro (37’). La partita è virtualmente chiusa, ma il sigillo lo mette Dzeko con una doppietta nel giro dei primi 12 minuti della ripresa, grazie a un assist di Totti che lo lancia solo davanti al portiere (3’) e a un cross di Salah, servito ancora dal capitano giallorosso. La Roma a quel punto, fra cambi e cali di concentrazione, mette in vetrina Szczesny, che al 15’ devia un rigore di Palladino – fallo di Florenzi su Falcinelli – e al 42’ fa lo stesso con un tiro di Capezzi. Se a tutto questo aggiungiamo il gran palo dal limite dell’area di Salzano, si capisce come i giallorossi fossero già con la testa sotto la doccia, nonostante Totti e Iturbe sfiorino il pokerissimo. Il miglior attacco del campionato comunque è loro (13 gol). Un modo chiaro per dire che la Roma è pronta per lottare al vertice.

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)



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