Tammy Abraham

AS ROMA NEWS JUVENTUS ABRAHAM PELLEGRINI – José Mourinho ha deciso: Lorenzo Pellegrini torna vicino alla porta. Dialogherà con gli attaccanti, innescherà le azioni offensive e darà fantasia al reparto. Un ritorno all’antico per il capitano, costretto a centrocampo dall’inizio di questa stagione per l’arrivo di un mostro sacro come Dybala e il ritorno in grande spolvero di Zaniolo. Nicolò, però, ne avrà ancora per tre settimane (lussazione alla spalla) e allora Lorenzo potrà esibire il suo repertorio di calciatore votato all’attacco.

Come riferisce Il Messaggero, quanto fatto nelle prime due giornate non è ovviamente da buttare, perché ha assolto con eccezionale puntualità a tutti i compiti difensivi. Quindi, anche contro la Juve, è lecito attendersi un passo indietro in fase di non possesso per regalare maggiore solidità alla mediana composta da Matic e Cristante. Che Lorenzo fosse una pedina chiave del gioco del portoghese è ormai evidente dalla scorsa stagione, quando José ne avrebbe voluti addirittura tre in squadra con le sue caratteristiche.

Quest’anno, invece, è arrivato l’upgrade, perché la maturità che ha raggiunto può portarlo a interpretare ogni ruolo dalla metà campo in su con eccezionale puntualità e precisione. Centrocampista centrale, trequartista, mezzala destra o sinistra, tutte posizioni che conosce alla perfezione. Un’esperienza immagazzinata in anni di gavetta che lo ha trasformato in uno dei centrocampisti più forti nel panorama internazionale.

Il tutto consolidato in un solo anno anche grazie a Mourinho che ha tirato fuori i pregi ed eliminato i difetti (anche caratteriali). Impressionanti i numeri che ha totalizzato nell’ultima partita contro la Cremonese: 7 palloni recuperati, l’assist da calcio d’angolo, primo per metri percorsi (11.704) e per palloni giocati (66).

Mou lo ha rivitalizzato così come ha fatto con Abraham, altro protagonista della gara di oggi. José non ha voluto specificare chi tirerà i rigori, ma c’è la possibilità che sia lui l’uomo giusto. Anche perché lo scorso anno, sempre a Torino, se avesse calciato l’inglese dal dischetto forse sarebbe andata a finire in modo diverso. Nessuno può dirlo, ma Tammy quel momento ancora non lo ha dimenticato. Ha dentro di sé una grandissima voglia di rivalsa perché aveva segnato, ma l’inspiegabile decisione dell’arbitro Orsato (annullare il pareggio per un fallo retroattivo), ha cancellato in un istante la gioia dipinta nei suoi occhi.

Dieci mesi e mezzo dopo, Abraham ha vinto un trofeo che a Trigoria mancava da 14 anni, ha realizzato 27 centri e ha contribuito attivamente alla rinascita del club. La notizia delle sue performance è arrivata anche in Inghilterra dove qualche club quest’estate ha cercato di tentare l’assalto. Lui ha risposto che avrebbe voluto rimanere almeno un altro anno a Roma per tentare il colpo grosso: la qualificazione in Champions e vincere l’Europa League. Obiettivi che si è prefissato in attesa di inaugurare la stagione con un gol. È ancora a secco, perché deve immedesimarsi nel nuovo gioco di Mourinho che non prevede più la palla lunga ma il fraseggio. Ma inaugurare la stagione dei gol con uno alla Juve e, magari, con l’aiuto di capitan Pellegrini, non avrà prezzo.



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