Massimiliano Allegri resta sempre in testa, anche nelle speciale graduatoria degli ingaggi percepiti dei tecnici italiani protagonisti di questa Serie A. Un primato che ben si sposa col monologo della sua Juventus, vincitrice a mani basse dello scudetto negli ultimi cinque anni. 5 come i milioni di ingaggio a stagione per Allegri, con una serie di facili bonus che portano il tetto guadagni dell’allenatore livornese a quota 6. Condizioni e benefit che non gli garantiscono, però, il primato economico tra gli allenatori italiani in attività in giro per il mondo. Infatti sia Carlo Ancelotti al Bayern Monaco (8 milioni all’anno), che Antonio Conte al Chelsea (7,5) superano Max, che pareggia invece i conti con Claudio Ranieri, fresco di rinnovo al Leicester a 5 milioni a stagione dopo la leggendaria impresa che gli è valsa la vittoria della Premier League con le sue Foxes.
LA ROMA RADDOPPIA – All’inseguimento del tecnico juventino c’è il giallorosso Luciano Spalletti, che arriva a quota 3 milioni. La Roma, inoltre, vanta un particolare primato: è il club su cui grava il peso maggiore degli ingaggi alla voce allenatore. A libro paga di Pallotta va aggiunto infatti il francese Rudi Garcia, ancora sotto contratto con uno stipendio netto di 2,8 milioni. E dire che fino a qualche settimana fa il primo in classifica era Roberto Mancini, coi suoi 5,3 milioni, ma il tecnico ex Manchester City è stato liquidato dall’Inter, con una buonuscita di 2 milioni. Sul terzo gradino del podio si piazza proprio il neo interista Frank de Boer, che ha firmato un triennale da 2,5 milioni all’anno. A inseguire le posizioni di vertice c’ è Vincenzo Montella, appena approdato al Milan con un ingaggio da 2,2 milioni a stagione. L’Aeroplanino è arrivato a Milano dopo 3 anni di corteggiamento e i noti problemi per la clausola da 5 milioni alla Fiorentina, che ha rimandato di una stagione la sua avventura milanista. Segue il suo predecessore Sinisa Mihajlovic: Urbano Cairo gli ha consegnato le chiavi del Toro con un biennale da un milione e mezzo. Stessa cifra che percepisce il portoghese Paulo Sousa alla Fiorentina, ma insieme al suo staff.
SARRI RINCORRE – Un gradino sotto si piazza Maurizio Sarri, fermo a 1,4 a stagione fino al 2020, nonostante abbia rinnovato da poco col Napoli, raddoppiando il precedente ingaggio. Un premio guadagnato sul campo a suon di risultati e grazie al secondo posto della scorsa stagione. Profumo d’Europa che assaggerà per la prima volta da allenatore anche Eusebio Di Francesco col suo Sassuolo. Il tecnico dei neroverdi sgomita in classifica coi suoi 1,1 milioni, un gradino sopra a Roberto Donadoni, fermo a 1 tondo per la sua seconda annata a Bologna. A ruota, Simone Inzaghi (Lazio), Giampaolo (Samp) e Gasperini (Atalanta) che guadagnano 800mila euro.
LE RETROVIE – Nella «zona bassa» della speciale classifica degli ingaggi, è curiosa la situazione del Palermo, dove il nuovo timoniere Roberto De Zerbi ha appena firmato un biennale da 500mila euro a stagione, molto più del congedato Ballardini, che tratta una risoluzione partendo da 350mila. Un saliscendi non da poco, che costerà parecchio al presidente Zamparini. Da sottolineare anche la vicenda degli allenatori dell’Empoli, dove l’ex Giampaolo, ora alla Samp, vantava un ingaggio di 250mila euro all’anno, mentre il suo successore, il debuttante Martusciello (vice anche di Sarri), ha firmato a quota 200mila, piazzandosi all’ultimo posto della classifica. Ultimo posto che condivide con Nicola alla guida del Crotone. L’allenatore più pagato tra le neopromosse è dunque Rastelli al Cagliari coi suoi 400mila euro: la stessa cifra del collaudatissimo Maran al Chievo.
(Gazzetta dello Sport – L. Pessina/A. Russo)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA