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Rassegna stampa

All’ultimo respiro. Il primo gol di Azmoun, poi Lukaku: la Roma ribalta il Lecce nel recupero

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AS ROMA NEWS LECCE LUKAKU – All’ultimo sospiro, in perfetto stile Mourinho. La Roma fa esplodere di nuovo l’Olimpico oltre il 90′ e batte il Lecce dopo essere stata sotto fino a cinque minuti dalla fine. Quelli in cui Azmoun ha suonato la carica e in cui Lukaku ha spaccato la porta salentina dopo aver sbagliato il rigore a inizio partita, scrive Leggo.

Partiamo da qui. La magica coppia Dybala-Lukaku ha trovato subito la magia giusta e il penalty che poteva cambiare il copione del match. Dal dischetto va Big Rom e non la Joya per paura di infiammare ancora il legamento. Falcone para, Romelu si innervosisce. La Roma fatica a ritrovare il bandolo della matassa andando comunque vicina al gol con Aouar e Dybala.

Nella ripresa il Lecce prende il sopravvento e sfrutta i tanti errori individuali del centrocampo giallorosso. Il gol è una doccia fredda: Banda supera Mancini in scioltezza, palla al centro per Almqvist che buca. Cala il gelo, e inizia la carambola delle sostituzioni. Un cambio di rotta però non sembra esserci e il Lecce va vicino al raddoppio trovando un grande Rui Patricio. Quando tutto sembra finito, ecco l’effetto Mou.

Cross di esterno di Zalewski e incornata di Azmoun appena entrato. Non è finita ancora. All’ultimo minuto Dybala imbuca Lukaku che in area si dimostra predatore d’altri tempi. Il gol è un mix di potenza e cinismo, la corsa sotto la Sud una delle immagini iconiche della stagione. Mourinho ringrazia il pubblico: «Ho allenato 6 o 7 squadre ma in nessuna quando perdi in casa la gente continua a giocare con te. Avevamo in campo gente che può segnare con tanti attaccanti. Qualche volta porti caos e crei caos a loro. Potevano fare il 2-0. Partita pazza e tre punti importanti col cuore grande di Lukaku. Non potevamo sprecare quest’occasione». La Roma infatti si ritrova in 5 minuti dall’undicesimo posto al sorpasso sulla Lazio e il -4 dalla zona Champions. Prima del derby c’è lo Slavia: «Dybala non lo vorrei portare, ma lui vuole venire lo stesso», sorride Mou.



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