«Abbiamo fatto un passo indietro, il risultato è pesante». Luciano Spalletti non ci gira intorno, atterrito dalla sconfitta della sua Roma a Bergamo. Prima in vantaggio, poi raggiunta e superata (2-1), la squadra giallorossa non ha attenuanti. Con la Juventus che scappa a più sette. «Se smetti di giocare, è chiaro che gli altri fanno il loro dovere: prendono palla e tentano di farti gol – l’analisi dell’allenatore – Nel primo tempo siamo scesi bene in campo, mentre nella ripresa non lo abbiamo fatto e quindi loro sono saliti in cattedra». Difficile capire perché la Roma si sia fatta trovare così impreparata al rientro dalla sosta, con tanti giocatori rimasti a Trigoria per recuperare fisicamente. «La responsabilità maggiore, quando una squadra non lotta, è dell’allenatore – continua Spalletti – nel secondo tempo abbiamo abbassato troppo il livello del gioco. Se le cose non le fai tu, le fanno gli altri». Si discute anche il doppio cambio di Salah e Perotti, con l’ingresso di El Shaarawy e Paredes. «Non è stata una resa, il cambio – si difende il tecnico toscano – Sarebbe stata una resa lasciarli in campo, questo è quello che dice il risultato: fino alle sostituzioni non riuscivamo più a tenere palla. Il lavoro di preparazione alla partita è stato sicuramente sbagliato, più che i cambi fatti. Ora ne parleremo a Trigoria e affronteremo la situazione, perché non è capitato solo una volta di avere totalmente una doppia faccia».

La squadra verrà tenuta a rapporto da Luciano questa mattina, alla ripresa degli allenamenti, in vista della gara di Europa League di giovedì prossimo, contro il Viktoria Plzen. Tensione al termine della partita tra tifosi e polizia. I romanisti arrivati con i treni sono stati trasportati al fischio finale alla stazione senza problemi, ma gli incidenti sono avvenuti in prossimità del parcheggio di auto e pullman, con la polizia che ha fatto qualche carica di alleggerimento e lanciato fumogeni per dividere le due tifoserie a rischio contatto. Le forze dell’ordine hanno poi identificato uno a uno i sostenitori giallorossi, prima di permettere loro di ripartire. Poche ore prima il diggì Baldissoni era tornato sul discorso legato allo stadio Olimpico. «Dobbiamo affrontare il tema delle barriere in curva, perché non sono da società civile. Dobbiamo dimostrare di rispettare le regole, chi non lo fa deve essere escluso, gli altri no. E con le barriere non si riportano le persone a frequentare lo stadio». Il dirigente giallorosso ha toccato anche il tema dello stadio del futuro, quello a Tor di Valle, al centro delle discussioni tra Comune e Regione: «Il progetto è in fase molto avanzata dal punto di vista amministrativo e ci aspettiamo di vederlo portato a termine. Abbiamo fatto tutto rispettando le leggi, utilizzando le norme vigenti, applicando la legge Del Rio sugli stadi».

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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