NOTIZIE AS ROMA ANCELOTTI – L’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Tra gli episodi ricordati da Ancelotti anche quello di un match amichevole tra Lazio e Italia Under 21. La Roma, presente per assistere alla partita, venne aggredita da “teppisti laziali”, come riportano le cronache dell’epoca. Dopo i tafferugli, Liedholm decise di portare via i romanisti, ma, con il pullman ancora distante, 200 laziali aspettarono i giocatori al parcheggio, che erano senza scorta, e li aggredirono anche con i sassi. “Il mio primo allenatore è stato Liedholm, tutto l’opposto dello stress – le parole di Ancelotti – Una volta al Flaminio i tifosi della Lazio ci hanno ammazzato di botte, ci tiravano le pigne sul pullman. Noi eravamo per terra sanguinanti, lui è salito sul pullman e ha detto: “Ragazzi tutto bene? Cosa succede?”. Io da lui ho imparato uno dei sentimenti più difficili da conoscere e conservare, la serenità”.
Ricordi la tua prima partita all’Olimpico?
“Era il ’79. Liedholm, appena arrivato, mi fa giocare. Dopo un minuto Bruno Conti va al cross da sinistra, mette la palla sul secondo palo, io sono dentro l’area, Pruzzo la schiaccia. Albertosi la para e la mette lì, ad un metro da me. Mi sono detto “Adesso faccio gol”. Era un minuto che giocavo. Ho pensato, lucidamente: “Vado sotto la curva, mi tolgo la maglietta e mi butto per terra”. Ti ro in porta e Albertosi, nel tirarsi su, la prende con la testa e la butta fuori. Quella partita è finita 0 a 0. Una vergogna…”.
Ricordi un episodio di Liedholm?
“Una volta eravamo in ritiro a Brunico e un tifoso la mattina, con attitudine da delatore, spiffera indignato al mister che c’erano stati giocatori al bar fino all’una di notte. Lui lo guarda e dice: “Strano, ho detto a tutti di rientrare alle due!”.
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