Rassegna stampa
Anche Peres e Kluivert positivi: allarme nella Capitale
NOTIZIE AS ROMA PERES KLUIVERT CORONAVIRUS – I commenti dei tifosi che si potevano leggere sotto le foto postate dai calciatori avevano a volte il sapore della preghiera, a volte quello della minaccia scherzosa. Il senso, però, era solo uno: mi raccomando, state attenti, non fate stupidaggini, perché il rischio di contagio è alto. L’impressione è che siano stati spesso inascoltati. Infatti, dopo i due giocatori della Primavera ad aver inaugurato la serie, sono arrivati quasi a ruota i casi prima di Antonio Mirante e poi di Carles Perez, entrambi positivi al coronavirus.
La faccenda, però, non è finita qui, visto che ieri anche Bruno Peres (che è stato in vacanza fra Campania e Sicilia) e Justin Kluivert (che ha scelto invece Ibiza) non hanno superato la prova del tampone e quindi, pur essendo in buone condizioni di salute, sono stati subito isolati. «Ciao a tutti, purtroppo sono risultato positivo al Covid-19 – ha scritto Peres – ma voglio far sapere a tutti che sto bene e che non ho sintomi. Ora rispetterò i giorni di isolamento ma non vedo l’ora di poter iniziare a lavorare con il resto della squadra in vista dell’inizio di stagione. Ci vediamo presto e sempre Forza Roma!». Tutto questo, però, ha portato alla cancellazione dell’allenamento e a fissare per stamattina un nuovo ciclo di tamponi per tutta la squadra. Saranno del tipo a risposta rapida, così – se tutto andrà bene – finalmente Paulo Fonseca potrebbe svolgere nel pomeriggio il primo allenamento.
Tra l’altro, proprio la pandemia che non accenna ad arretrare in diverse parti del mondo, sta frenando anche l’arrivo di Dan Friedkin e di suo figlio Ryan a Roma. Entrambi in questo momento si trovano negli Stati Uniti ed il loro arrivo è atteso per la metà di settembre, cioè qualche giorno prima dell’inizio del campionato. Ovvio, però, che piani di volo e programmi dovranno essere in sintonia con le disposizioni sanitarie del governo. In ogni caso, i contatti fra della dirigenza di Trigoria con i vertici del gruppo Friedkin sono ormai quotidiani.
La promessa è quella di far tornare Roma – intesa come città – al centro degli sviluppi di tutte le strategie, visto che negli ultimi anni – come ammoniva anche l’ex d.s. Sabatini – i centri decisionali erano cresciuti con l’inserimento di Boston (dove risiedeva Pallotta) e Londra (dove operava Baldini). Adesso si vorrebbe cambiare rotta. Ma tra il dire e il fare, oltre che l’oceano, c’è di mezzo anche il Covid.
(Gazzetta dello Sport)
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