Aurelio Andreazzoli

ULTIME NOTIZIE AS ROMA EMPOLI ANDREAZZOLI – Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando anche del suo passato in giallorosso. Queste le sue dichiarazioni:

Lei ha allenato Totti e De Rossi. Vero o falso che un maestro di calcio farebbe fatica in un grande club perché i campioni storcerebbero il naso?

«Falso. Io con Totti e De Rossi mi sono trovato benissimo. Dipende da che persona sei: i ragazzi ti inquadrano in fretta. Prima di essere un allenatore, io sono un uomo con i miei comportamenti e la mia sensibilità. Il rapporto con la squadra è come quello con i figli, solo che nello spogliatoio sono venticinque. Serve sempre un indice di attenzione altissimo. E sa qual è la principale difficoltà di questo lavoro? Far sentire la mia squadra più forte di quello che è».

Perché dell’esperienza con la Roma viene ricordata solo la finale di coppa Italia e non tutto il resto, come la vittoria sulla Juve e la rimonta in classifica?

«Perché il mondo del calcio spesso manda messaggi superficiali per arrivare alla pancia del tifoso. Un giudizio oggettivo dipende dalla voglia di trasmettere la curiosità, le difficoltà, le bellezze. A Roma passai da inadeguato a fenomeno e poi di nuovo a inadeguato: non ci restai male perché do peso solo al giudizio di chi mi conosce».

La finale di coppa Italia 2013 Roma-Lazio e Inter-Empoli 2019: le due partite che avrebbero potuto colorare la sua carriera in modo diverso sono state decise anche da un palo. Ci pensa spesso?

«Il destino a volte è in mano a situazioni impercettibili. Ma io cerco di basare il lavoro su cose che possono essere sotto il mio controllo. Provo a indirizzare il destino, quello sì».



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