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Rassegna stampa

Angeliño-Dimarco, i terzini volanti

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AS ROMA NEWS ANGELINO DIMARCO JURIC – A Juric, Angeliño ricorda Dimarco. A Dimarco, Juric ricorda una sorta di mentore: “Se sono all’Inter, è merito suo”, scrive Il Messaggero. Per chiudere il cerchio manca sapere soltanto quello che pensa lo spagnolo del nazionale azzurro che ai tempi di Verona, veniva soprannominato dal tecnico croato e dai compagni di squadra Whisky: “Perché? Boh mi piace, l’ho scelto io”, ridacchiava all’epoca Federico.

A José Angel Esmorìs Tasande il soprannome Angeliño invece lo ha dato la mamma Sonia che non aveva messo in conto quante interpretazioni linguistiche avrebbe creato questo appellativo. A Roma, tempo una settimana, è diventato semplicemente Angelino, senza ondina. Non siamo ai livelli di Falcaõ, Falcon, Falcone, per ricordare la fortunata hit canora di Pato Moure, ma ci avviciniamo. Roma-Inter vede la locandina dell’evento con Dybala da un lato e Lautaro dall’altro. Eppure, molto passerà da questi due piccoletti (171 centimetri lo spagnolo,174 l’italiano) soltanto di statura.

Perché per Inzaghi e Juric (e non solo: per informazioni chiedere al ct Spalletti e a De Rossi) sono due giganti. Il nerazzurro è ormai diventato un’ala a tutti gli effetti: crossa, segna, corre su e giù per la fascia, imposta, si accentra se serve, insomma un tuttofare. Angeliño non è da meno: anche lui terzino volante a sinistra esterno o centrale difensivo (come ieri, con Zalewski davanti), in mezzo vicino ai mediani in fase d’impostazione, palleggiatore, regista esterno, uomo di riferimento per i compagni.

Proprio con l’Inter, nella passata stagione, lo spagnolo esordì nel ruolo di centrale per poi provocare l’autogol che spiano la rimonta e la goleada nerazzurra. Un ricordo da cancellare. Duttile, intelligente, Angelino dopo aver convinto De Rossi ha rubato il cuore calcistico anche a Juric: “È aggressivo e ha una qualità eccellente”. Che domenica ritroverà il suo vecchio pupillo Dimarco. Ma Roma-Inter non è gara da smancerie. Lo sanno tutti, anche Angeliño e Di Marco. Figuriamoci Juric.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

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