Inutile negarlo. Questa sera più che per l’Austria Vienna o il primato nel girone, la curiosità dei pochi presenti all’Olimpico e di chi si accomoderà sul divano di casa davanti alla televisione sarà tutta per Gerson. Oggi è una di quelle occasioni per il brasiliano da prendere al volo. Il treno c’è, è pronto a partire, bisogna soltanto salirci. E per farlo serve una prestazione convincente, sfrontata, magari anche con qualche errore ma che giustifichi, agli occhi di una critica e una tifoseria quanto mai curiose, i 18,9 milioni spesi per il suo cartellino. Basterebbe intuire dalla personalità in campo, dal tipo di giocate provate, dal modo di accarezzare il pallone o dai tempi d’inserimento, qualcosa in più dei passaggi orizzontali a tre metri visti a Plzen per il timore di sbagliare. Perché è inutile girarci intorno: la valutazione fatta dalla Roma del ragazzo e la concorrenza superata per acquistarlo, induce a pensare positivamente ma allo stesso tempo a pretendere qualcosa in più rispetto al nulla visto sinora.

ASPETTANDO UN SEGNALE – Per carità, le giustificazioni ci sono e non vanno dimenticate: la giovane età, il nuovo campionato, il modo di giocare diverso rispetto al Brasile, l’evoluzione tattica alla quale a Trigoria lo stanno sottoponendo e perché no, anche l’inevitabile difficoltà che può avere un ragazzo di 19 anni che si vede catapultato a 9mila chilometri di distanza dalla città nella quale ha sempre vissuto. Tutto vero. Gerson però, considerando la preparazione estiva, ormai sono quasi 4 mesi che si allena con la Roma. Ed è lecito, senza voler effettuare paragoni scomodi con altri giovani che si stanno mettendo in luce in altri campionati europei, attendersi qualcosa di più. Lo sa per primo l’ex Fluminense e se lo augura Spalletti che non più tardi di 20 giorni fa aveva sorpreso per la schiettezza con la quale aveva parlato del brasiliano: «Come trequartista può avere delle difficoltà in Italia. Secondo me è una mezzala tutto campo ma fatica in fase difensiva. Adesso non ho tante possibilità di dargli spazio, deve essere bravo lui a ritagliarselo». Il momento è arrivato. Con l’Austria Vienna Gerson ha finalmente la possibilità di giocare.

SERATA SPECIALE – Quella di questa sera sarà una Roma brasiliana. Oltre a Gerson, certe le presenze di Alisson in porta e Juan Jesus in difesa, probabile quella di Emerson Palmieri a sinistra. Per il laterale, concluso il purgatorio delle due giornate di squalifica nelle coppe, la possibilità dopo i 20 minuti di Napoli di tornare con una prova convincente a far parte stabilmente delle rotazioni di Lucio. L’ex Internacional, invece, ha queste gare per provare ad instillare nel tecnico qualche dubbio. Considerando le ultime partite giocate, tra Seleçao e Roma, non prende gol da 349 minuti. Un piccolo record, da preservare, per provare a scalfire le gerarchie di Spalletti.

(Il Messaggero – S. Carina)



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