Kevin Strootman

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) Il corridoio dell’Olimpico è lungo come una vita piena di ricordi. Con tutto il rispetto per il Chievo, le frasi motivazionali che sabato vi si potevano leggere avevano un altro destinatario. “Il fatto che sia difficile non vuole dire che è impossibile”, “Improbabile significa solo che può succedere”, “Non dico che sarà facile, ma sono certo che ne varrà la pena”, “Sembra impossibile finché non viene realizzato”. Se a Liverpool avranno sentito le orecchie fischiare, non è successo a caso. Mercoledì nelle parti comuni quei cartelli non ci saranno, ma l’aria che si respira a Trigoria sa di ottimismo.

Eppure le cattive notizie non mancano. Perotti e Defrel non ce la faranno, mentre di ora in ora le possibilità che Strootman – che ha un problema al costato – possa giocare titolare stanno perdendo quota. Insomma, al fixing odierno a centrocampo è in vantaggio Pellegrini, ma per il resto la squadra sembra fatta, col ritorno a un 4-3-3. Quanto basta perché la Roma possa giocarsela con eccellenti speranze contro un Liverpool che in difesa non sembra insuperabile. Motivo in più per sperare che un impatto degno delle grandi occasioni, la Grande Magia possa ripetersi. L’Olimpico grazie ai 62.000 biglietti venduti sarà tutto esaurito, consentendo alla Roma di stabilire il record d’incasso della propria storia: circa 5 milioni di euro.

Ne è convinto anche Di Francesco che, ospite ieri a “Che tempo che fa” su Rai Uno, ha ribadito il suo mantra. “Io ci credo. Siamo arrivati in semifinale, però non ci accontentiamo. Vogliamo credere in questa rimonta. nel nostro mondo c’è pessimismo, ma io per carattere sono ottimista. La cosa che mi piace del mio lavoro è trasmettere gioia, anche se poi mi piace lasciare spazio agli altri”.



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