Gonzalo Villar

ULTIME NOTIZIE AS ROMA AJAX VILLAR ANTONY – Un paio di pezzi pesanti mancheranno all’appello e sono comunque pezzi da argenteria di lusso come Nicolò Zaniolo e Noussair Mazraoui, entrambi ai box a causa dei rispettivi infortuni. Domani, però, all’Amsterdam Arena ci sarà comunque da divertirsi, ammirando più di un giovane talento, scrive La Gazzetta dello Sport.

Da una parte quelli dell’Ajax, da sempre ricercatissimi un po’ ovunque. Dall’altra quelli della Roma, in rampa di lancio, a cui mancherà anche un altro giovane talento come Marash Kumbulla, anche lui fuori per infortunio. In campo, però, ci sarà tanta ricchezza, anche futuribile. Ad iniziare proprio dalla sfida in regia tra Ryan Gravenberch e Gonzalo Villar, due che aspirano in tempi più o meno rapidi a diventare le menti delle rispettive nazionali (Olanda per Ryan, Spagna per Gonzalo).

Villar e Gravenberch, dunque, una sfida a colpi di fosforo, dribbling e genialità. Il primo è cresciuto nell’Elche, il secondo a casa sua, nell’Ajax, dove è arrivato a soli 8 anni. Entrambi possono giocare anche più avanzati, quasi sulla trequarti, ma è proprio in cabina di regia che danno il meglio di se stessi. Molti in Olanda paragonano Gravenberch a Paul Pogba e non solo perché hanno in comune il procuratore (Mino Raiola, tra le altre cose molto vicino alla Roma), ma anche per l’altezza, la conformazione fisiche e quelle lunghe leve che palla al piede li vede accelerare quasi alla stessa maniera.

Ryan si muove bene tra le linee e non è rado vederlo uscire dal pressing palla al piede, magari anche dopo un dribbling elegante. Gli stessi dribbling con cui si è distinto spesso Gonzalo Villar. Lui quella padronanza del pallone l’ha imparata da piccolo, giocando a futsal, come in Spagna fanno in tanti. Poi è cresciuto con il mito di Iniesta e l’ammirazione per Busquets, ballando tra l’Elche e il Valencia B. Adesso, dopo le prestazioni chic con la Spagna Under 21 spera anche di conquistare Luis Enrique.

Fattispecie che in Spagna sono tanti a caldeggiare, esattamente come sono in tanti a chiedersi come mai i grandi club iberici si siano fatti sfuggire un talento del genere. Ora sulle sue tracce ci sono tornati in molti (ad iniziare dall’Atletico Madrid), proprio come le grandi d’Inghilterra (City, Liverpool e Chelsea) cercano Gravenberch. E pensare che i due potevano essere compagni di squadra, visto che la Roma ha cercato a lungo il giovane olandese, fino a quando lo scorso anno non ha rinnovato con scadenza 2024.

E poi ci saranno gli altri duelli a rubare gli occhi, quelli che metteranno uno di fronte all’altro da una parte Davide Neres e Ibanez e dall’altra Antony e Gianluca Mancini. Le due ali brasiliane di ten Haag contro i due giovani difensori giallorossi. Antony e Neres sono entrambi piccolini, veloci, sguscianti. Antony è arrivato ad Amsterdam come erede di Ziyech e ora l’investimento fatto per portarlo via al San Paolo (15,75 milioni di euro) sta rendendo i frutti; Neres invece è un altro che era entrato nel mirino della Roma (ai tempi di Monchi, ma anche del Borussia Dortmund) ma poi ha preferito restare ancora in Olanda per crescere nel migliore dei modi.

Tutti e due giocano a piede invertito, sulle fasce opposte rispetto al piede forte. Insomma, non proprio due clienti facili per Mancini e Ibanez, che però hanno fisico, qualità e velocità a sufficienza per poter vincere i rispettivi duelli. Del resto, se Mancini tende oramai ad essere una certezza anche a livello internazionale, per Ibanez il percorso di formazione è ancora in atto. La Roma, però, un anno fa ha rifiutato 25 milioni dal Leicester e questo la dice lunga su quanto ci creda. In lui come negli altri gioiellini.



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