Alberto Aquilani, ex centrocampista della Roma attualmente svincolato, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato anche delle prospettive della squadra giallorossa e del nuovo ruolo di Totti come dirigente. Queste le sue parole:
E poi c’è Di Francesco, che lei ha conosciuto proprio a Sassuolo. Qualcuno a Roma non crede ciecamente in lui.
«È sbagliatissimo dare giudizi affrettati. Lui ha un modo di vedere il calcio particolare, i giocatori devono seguirlo. Ma una volta che assimili il suo sistema, vai da solo. E poi aggiungo: non è vero che non ha carattere. Anzi, per me è di grande personalità».
A proposito di Roma, come vede il passaggio dal Totti giocatore al Totti dirigente?
«La sua mancanza si farà sentire: in campo, nello spogliatoio, nell’ambiente. È la storia della Roma, ma può avere un futuro brillante anche in giacca e cravatta».
Le sarebbe piaciuto restare per sempre alla Roma?
«Sono sempre stato un tifoso giallorosso, mi reputo fortunato ad aver giocato più di cento partite con la mia squadra del cuore, vincendo anche qualche trofeo. Ma nel calcio bisogna saper fare delle scelte, senza poi pentirsene. All’epoca la mia cessione servì al club. Ma nel calcio mai dire mai, la Roma è il mio cuore».
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