Artur Guilherme Moraes Gusmão, 31 anni ed ex portiere della Roma attualmente alla Chapecoense, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Queste le sue parole:
Il suo ricordo giallorosso?
“La vittoria 3-2 contro il Milan nell’ultima gara di Paolo Maldini. Ho viva l’immagine degli spogliatoi in cui parlavamo con Spalletti, in cui mi trovavo fianco a fianco con grandi campioni e grandi amici”.
Che effetto le farà non vedere in campo Francesco Totti?
“Sarà strano. Quando guardi la Roma scendere in campo, immagini sempre di vederlo spuntare dal sottopassaggio. Totti è la Roma, la sua maglia numero 10 è stata il simbolo della Roma in tutti questi anni. Ricordo che il venerdì o il sabato, dopo l’allenamento, portava sempre la pizza per tutti nello spogliatoio. Ci divertivamo tanto in quei momenti insieme. Ha carisma indimenticabile”.
Può raccontare ai tifosi della Roma la motivazione profonda di questa partita e il sostegno alla Chapecoense?
“La Chape sta ricostruendo la squadra partendo da zero. L’invito da parte della Roma e di Papa Francesco è un gesto molto importante per noi, perché abbiamo bisogno di gesti e momenti come questo. Si sente ancora forte la mancanza dei giocatori e delle persone che erano dentro quell’aereo. È questo il senso della partita per noi”.
Cosa ha significato incontrare il Papa?
“Personalmente è uno dei più bei regali che mi ha fatto il calcio, avere un incontro con lui, essere alla sua presenza. Sono emozioni che non si dimenticano: ho chiesto una benedizione per me e per la mia famiglia”.
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