Luciano Spalletti e Walter Sabatini

Qui parli di Di Francesco e pensi a Spalletti, nomini Monchi e ti ritorna in mente Sabatini. Poi dici, quanto vale Roma-Inter: vale, eccome, per questo, questo e quest’altro motivo. Per una serie di confronti scontri che accenderanno il sabato sera. L’Inter ha cercato di portarti via Ruediger, Nainggolan, ora provi tu a soffiarle Schick. C’è una storia di mercato dietro l’altra e non solo. Prendi Spalletti, ad esempio. Il fuggitivo o il cacciato, in passato ha raccontato la verità o ha preso in giro tutti? Come verrà accolto Lucio dall’Olimpico lo vedremo. Ma forse come è stato accolto quel 28 maggio scorso, quando Totti ha dato l’addio al calcio: con fischi.

CAPITAN DIRIGENTE – I fischi di chi voleva bene a Totti e alla Roma e verso chi ha cercato di dividere le due entità. E sabato sera salirà la febbre anche per questo appuntamento non fissato tra Lucio e il suo ex capitano. Allenatore dell’Inter da una parte, dirigente della Roma da un’altra. Spalletti vuole battere la Roma perché la sua mission ora è entrare in Champions e magari lottare anche per lo scudetto, un qualcosa che ai suoi predecessori non è riuscita. E vincere a Roma significa, inevitabilmente, alimentare rimpianti e qui c’è chi ne ha e piange ancora per non vederlo più sulla panchina giallorossa. Cosa anche legittima per chi ha voluto credere alla storielle dell’addio per colpa di Totti.

TRADITORI E TRADITI – Spalletti gonfia il petto e vuole mangiarsi Di Francesco, alle prese con qualche difficoltà di formazione, di mercato e con il peso di far restare la Roma almeno al secondo posto, dove Spalletti (e prima di lui Garcia) l’aveva condotta. Se Lucio ha vissuto una guerra (inopportuna) con l’ambiente e con Totti (deleteria), Sabatini si è appiccicato ultimamente con Pallotta, che prima lo ha apprezzato e poi lo ha scaricato. Walter a Roma ha costruito, distrutto e ricostruito: ha portato soldi, ne ha sperperati, ha avuto belle intuizioni e tristi fallimenti. Ha parlato e straparlato e ora pure lui non è più il benvenuto da queste parti, stando a quanto sostengono tanti tifosi. Come al solito, Roma è pronta a spaccarsi, ma ora sono tutti dall’altra parte e almeno per sabato saranno nemici, sfoderando più la passione per i rancori che per gli amori. Sarà un po’ come Capello quando si affacciò all’Olimpico la prima volta da allenatore della Juventus. La ricordiamo tutti quella sera. Insomma, Spalletti sfida Di Francesco, Sabatini si contrappone a Monchi e Pallotta, etc etc. Ma una domanda: Perisic chi lo prende?

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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