CALCIOMERCATO AS ROMA SCAMACCA – Se il calcio è anche una storia d’amore, la dichiarazione è stata già fatta. Adesso occorre solo che le “famiglie” si mettano d’accordo perché il matrimonio possa essere celebrato, scrive La Gazzetta dello Sport. Possiamo interpretarla anche in questo modo la sortita di Gianluca Scamacca di due giorni fa, che ha detto sulla Roma e su Mourinho: «Ho sempre ragionato con il cuore e continuerò a farlo anche in futuro. E tutti sanno quali sono i due colori del mio cuore. Per me Roma è casa, Totti l’idolo da bambino. E quale giocatore al mondo non sognerebbe di essere allenato da Mourinho? Sono convinto che mi stimolerebbe e con lui migliorerei ancora».
Tutto vero, ma il centravanti romano sa bene che il suo cartellino è saldamente nelle mani del West Ham, che la scorsa stagione lo ha pagato 36 milioni. Per questo, al momento, ha rifiutato le avance del club giallorosso, che prevedono una semplice richiesta di prestito. Non a caso l’attaccante è partito con la sua squadra per la prevista tournée in Australia.
Ma se Scamacca ha già dato il suo assenso virtuale al trasferimento, da parte della Roma occorre modulare le proposte in modo parzialmente diverso. Così si sta mettendo a punto una offerta di prestito con diritto di riscatto (intorno ai 25 milioni) che si trasforma in obbligo in presenza di tre condizioni: il numero di presenze stagionali, il numero di gol realizzati e l’approdo in Champions League. Inutile dire che sono proprio le prime due voci a fare la differenza, visto che possono essere modulate in modo completamente diverso e rendere così l’obiettivo molto facile o molto difficile.
Non è un mistero che Mourinho vorrebbe a disposizione i nuovi il prima possibile. Per questo, tenendo conto che il 22 luglio la squadra partirà per la seconda parte del ritiro in programma in Portogallo fino al 3 agosto, se l’operazione fosse portata a casa prima di quella data sarebbe un mezzo capolavoro da parte delle dirigenza. Non facile, nonostante la volontà dello stesso Scamacca, che ha anche ammesso come capitan Pellegrini lo abbia chiamato «e ci abbiamo scherzato un po’». D’altronde i due sono anche compagni di Nazionale e non sorprenderebbe se al c.t. Mancini non dispiaccia che un talento come il centravanti abbia quella continuità d’impiego che lo possa far crescere ulteriormente.
Ovvio, però, che la Roma non può avere come obiettivo il solo Scamacca, vista la riluttanza del West Ham, per il momento, ad accettare l’ipotesi del prestito. Per questo si continua a monitorare anche la pista Morata, che piace molto all’allenatore portoghese, ma che non è semplice da realizzare, visto che si parte sempre con la richiesta del giocatore in prestito. Proprio per il fatto che l’ex juventino ha tanti estimatori (a cominciare dal Milan), in caso di cessione l’Atletico Madrid vorrebbe monetizzare e quindi la strada appare in salita. Certo, il legame di Morata con Dybala è strettissimo, ma anche l’alto ingaggio che vanta lo spagnolo non rende agevole un’operazione che pure non è affatto tramontata.
In ogni caso, Trigoria resta sempre un crocevia di proposte. Negli ultimi giorni, infatti, sono stati offerti al club giallorosso tre attaccanti non banali: Okafor del Salisburgo, che ha realizzato 10 reti in 32 match, Andre Silva del Lipsia, che ha siglato 9 gol in 44 match, e Castellanos del New York City, nella scorsa stagione in prestito al Girona con cui ha segnato 14 gol in 37 partite. Ipotesi suggestive, ma la dichiarazione d’amore, per adesso, è stata firmata solo da Scamacca. E la Roma lo sa.
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