Chissà quante volte Spalletti, guardando la sua Roma, ha detto: “Deunaffare“, che a Empoli significa “accidenti”. Ma deve averlo detto anche riguardo la difficoltà nel prendere la Juve è provare a vincere qualcosa. L’ultimo trofeo vinto dalla Roma risale al 2008, e se il tecnico toscano ha deciso di legare la sua permanenza a Roma ad una vittoria si capisce quanto l’asticella sia alta. Quindi si va per gradi. Bisogna arrivare in primavera con un distacco dalla Juve non aumentato, inizierà la Coppa Italia, che se vinta consegna il pass per un’altra finale, e a febbraio arriva il Villareal in Europa League. La Roma deve cercare un paio di rinforzi sul mercato e superare un grosso problema: giocare senza Salah. Momo è il giocatore più pericolo della Roma, 47 occasioni create, più decisivo per il suo modo di giocare, più incisivo se è vero che ha la percentuale più alta di realizzazione in base ai tiri tentati (il 58%). La Roma deve quindi trovare una soluzione alternativa per segnare, e convincere El Shaarawy e Perotti che non è reato giocare a destra. Un altro obiettivo è rivalutare gli acquisti estivi. Se si esclude Fazio, uno dei top per rendimento, per motivi diversi Spalletti ha avuto poco o nulla dal mercato estivo che recita così: Gerson, Juan Jesus, Bruno Peres, Alisson, Mario Rui e Vermaelen. Come giocare con l’handicap. Terzo step provare a riempire l’Olimpico che ha una media poco sopra le 20 mila presenze. Questo sì che sarebbe importante.
(Gazzetta dello Sport)
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