AS ROMA NEWS EMPOLI DYBALA – L’ha vinta quasi da solo. Con un gol meraviglioso e un assist che per velocità e precisione ha lasciato sul posto quattro difensori tutti insieme. Paulo, Paulo cantano i romanisti in curva, ringraziando il campionissimo che ha risolto tutti i problemi di una partita scorbutica, scrive il Corriere dello Sport.
Anche Zanetti, che di nome fa Paolo, allarga le braccia quando gli nominano Dybala. Puoi preparare le partite al meglio, puoi giocare un buon calcio, poi però arrivano certi colpi che ti stendono senza che tu abbia il tempo di accorgertene. La differenza tra l’Empoli e la Roma stavolta è stata lì, nell’espressione di talento del grande artista di cui ha beneficiato anche Tammy Abraham, autore della rete decisiva in un’altra serata complicata.
I due cominciano a intendersi. Anche il primo gol del centravanti, a Torino contro la Juventus, era arrivato su assist di Dybala. Del resto Paulo ha preso parte a 5 gol su 8 della Roma, tanto per chiarire che nella proposta offensiva della squadra abbia già acquisito un certo peso. E con la gemma del primo vantaggio, il tiro a giro calciato dalla zolla preferita, ha raggiunto quota 27 nella classifica delle reti segnate da fuori area: dal 2012 solo Dries Mertens ha fatto altrettanto.
Anche per questo la Roma l’ha voluto. Le mancava un risolutore di situazioni della lunga distanza. Lui invece ha voluto festeggiare la giocata di Empoli con un compagno finito ormai nelle retrovie, l’uruguaiano Matias Viña. “Beviamo sempre il mate insieme a colazione, è bravissimo a prepararlo – racconta Dybala divertito – era giusto celebrare insieme a lui quel momento. La mia ragazza si è preoccupata perché ho fatto il gesto del ciuccio, ma era riferito alla bevanda”.
Sul momento della squadra invece spiega: “Dobbiamo restare tranquilli e giocare ogni partita per vincere. E’ così che si costruisce una mentalità. Venivamo da due sconfitte che non ci avevano aiutato, anche noi avevano qualche dubbio, ma è nei periodi difficili che si vedono i grandi calciatori. Quanto a me, sono arrivato nel posto giusto per ritrovarmi. Piano piano sto crescendo nella condizione e spero di ripagare questi magnifici tifosi che mi hanno accolto bene sin dal primo giorno. Vorrei diventare un leader tecnico del gruppo, niente di più…”.
Stavolta la Roma ha giocato con due punte e Pellegrini trequartista: “Mourinho mi ha chiesto di stare dentro al campo vicino a Tammy per pressare i loro centrali. Ma io ho un po’ disubbidito e infatti l’Empoli ha trovato più spazio. Comunque è andato tutto bene, merito del lavoro di squadra. Ora sotto con l’Europa League”.
La felicità è condivisa da Abraham, che è uscito con la spalla dolorante. Nell’emergenza generale ha giocato anche se non stava benissimo. “Rientravo da un infortunio, sono abbastanza soddisfatto – spiega -, venivamo da una settimana difficile, il morale non era altissimo. Queste serate restituiscono fiducia”. A Empoli aveva segnato una doppietta anche nello scorso campionato. Stavolta gli è bastato fiondarsi sul cross di Dybala per generare la vittoria: “Ho visto molte note positive. Non era facile battere l’Empoli, che è una squadra molto organizzata. Ho visto due nuovi, Matic e Celik, giocare ad alti livelli. Evidentemente abbiamo imboccato la strada giusta”.
Mourinho stava per sostituirlo con Belotti, che era già pronto a entrare. Il destino ha voluto che Abraham segnasse poco prima del cambio: “Sono cose che succedono nel calcio. In questo gruppo poi siamo tanti, ci sono molte partite, dobbiamo metterci tutti a disposizione”.
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