Josè Mourinho

È tornato. In panchina. E a parlare. Ci è mancato. «Voi no», dice José Mourinho, sorridendo, da Arnhem, dove oggi la Roma affronterà il Vitesse per l’andata degli ottavi di Conference League. Un ambiente ostile, con i tifosi olandesi incattiviti per i risultati pessimi della loro squadra, scrive Il Messaggero.

C’è allerta per l’ordine pubblico. E in più, ad accogliere la Roma, un campo «bruttissimo», come sottolinea lo stesso Special. «E ricordo quando me la prendevo con l’Olimpico: con questo non c’è paragone, non so come si possa fare calcio. Pensiamo che sia solo il primo tempo, a Roma poi giocheremo il secondo. Ma noi vogliamo fare bene già in Olanda».

Le condizioni, insomma, non sono buone, la volontà sì. E non solo: la squadra sta bene, Mou ha un po’ tutti a disposizione, tranne Spinazzola, che però riscopre la luce. «Vedo il sorriso di Leo, sta tornando un giocatore, un atleta», le parole del tecnico. Si fa sul serio, insomma. Perché questa Coppa, Mou, la vuole. Non vince dal 2017, dall’Europa League con lo United.

Non c’era abituato e gli anni di astinenza cominciano a essere tanti per un plurititolato come lui, che di trofei ne ha alzati 25. Ora vuole il numero 26, con la Roma, in astinenza da tanto più tempo rispetto a lui. José è l’unico allenatore ad aver vinto più volte sia la Coppa dei Campioni/Uefa Champions League che la Coppa Uefa, ora Uefa Europa League, la neonata Conference non è il massimo per uno della sua dimensione. Ma lui vuole rendere special questa stagione di transizione, vissuta tra la voglia del quarto posto e le ambizioni per un futuro più vincente. La costruzione di una squadra top passa attraverso i successi, anche minimi, questo è il suo credo.

Mou è tornato, battagliero, dopo due settimane di prigione, come ha testimoniato lui stesso con un post su Instagram, ieri, da Trigoria. E’ tornato ed è pronto a riprendere la vecchia strada della vittoria, che lui conosce alla grande. Niente turnover, basta stravolgere la squadra come a Bodo, la Roma vuole evitare nuove brutte figure, senza concedere alibi. Giocano i titolari, dentro anche Micki e Kumbulla, che a Udine saranno squalificati.

José ha recuperato anche Zalewski, che però potrebbe non essere impiegato dall’inizio. «La squadra mi è piaciuta tanto in queste ultime settimane ma quando giochi a eliminazione ogni dettaglio è importante. Questo mi dà speranza. Non so cosa abbiano fatto al campo, magari c’è stato un concerto metal. E’ pericoloso per lo spettacolo e per i giocatori. Sono venticinque anni che vengo in Olanda, ero abituato a prati fantastici, qui hanno una cultura di calcio incredibile. Il terreno di gioco che vedo mi ha fatto ripensare alle critiche che ho fatto all’Olimpico. Il calcio olandese? Richiede ore per spiegarlo. Io ho cominciato a lavorare con van Gaal, posso solo esprimere gratitudine. Viste le condizioni del terreno qualcosa sta cambiando. Giocherà una Roma forte, nessun turnover».

Il dubbio è in mezzo tra Oliveira e Cristante, davanti, verosimilmente, ancora la coppia Abraham-Zaniolo (per lui gara numero cento con la Roma), con dietro Pellegrini. Poi c’è anche il campionato a cui pensare, l’Udinese (e lì occhio ai diffidati Pellegrini e Zaniolo) e quindi il derby. La Roma può ancora arrivare quarta? «Preferisco pensare solo alla prossima partita. Dobbiamo guardarci intorno e controllare chi sta dietro di noi di due o tre punti. Non voglio guardare al quarto posto ne all’ottavo. Voglio pensare all’Udinese».

Sorridente, Rick Karsdorp, ormai titolarissimo, nonostante i suoi alti e bassi. «Capita a tutti, non ero abituato a giocare così tanto. Siamo concentrati nel perseguire i nostri obiettivi che sono arrivare a un posto in Champions e la Conference. Dobbiamo provare a vincere qualcosa, vista l’eliminazione in Coppa Italia. Lavoriamo per raggiungere il quarto posto e andare più lontano possibile in questa competizione. Mourinho? E’ speciale per quello che fa fuori da campo. Ti fa rendere al massimo, è un allenatore diverso dagli altri. A volte sulla linea laterale corre insieme a me per trenta, quaranta metri».



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