NOTIZIE STADIO AS ROMA – C’è un ostacolo in più sulla strada che porta al nuovo stadio della Roma. Letteralmente, perché il Campidoglio è stato chiaro con il club giallorosso: sull’unificazione di via del Mare e di via Ostiense non si transige. Un’unica linea retta, mentre ora le due strade si dividono per centinaia di metri all’altezza della metro Magliana per poi ricongiungersi. Il problema è che in quel tratto ci sono case, un’autorimessa e una carrozzeria. La soluzione prospettata nella riunione di lunedì da palazzo Senatorio ai privati?
L’esproprio e poi la demolizione di abitazioni e capannoni per far spazio alla nuova viabilità. Un’impresa non da poco per tempi e costi. Ma l’unico modo, secondo l’amministrazione capitolina, per portare a casa una convenzione urbanistica accettabile. James Pallotta spendendo circa 105 milioni di euro farà presto suoi i terreni di Tor di Valle ora della Eurnova di Luca Parnasi. E con gli appezzamenti pagati 42 milioni dall’imprenditore, la società di Trigoria si intesterà anche l’intero progetto. Un piano su cui entro 10 giorni, dopo il «catastrofico» parere del Politecnico di Torino, si chiuderà la due diligence dei manager capitolini: non dovrebbero saltare fuori nuovi intoppi.
Occorre che vengano rispettate le condizioni poste sulla mobilità. Richieste che, così si mormora in Campidoglio, potrebbero far slittare l’apertura dell’impianto oltre il 2023. Che l’inaugurazione avvenga prima o dopo quella data, poco importa per Paolo Berdini. L’ex assessore all’Urbanistica della giunta Raggi ieri è tornato in Campidoglio per esporre tutti i suoi dubbi sull’operazione di Tor di Valle: “Sfido la maggioranza a votare certi atti (domani è in programma un consiglio straordinario, ndr) perché avranno conseguenze personali interminabili”.
(La Repubblica – L. D’Albergo)
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