Edin Dzeko come Gabriel Batistuta. Il bosniaco ha segnato dieci gol in dieci partite proprio come fece l’argentino nell’anno dello scudetto. Numeri che nella Roma non si vedevano dai tempi di Totti capocannoniere. Il titolo di re del gol nella Roma lo ha sfiorato agli inizi degli anni Novanta anche Abel Balbo. Nella stagione 94-95 realizzò ventidue reti, preceduto proprio da Batistuta, arrivato a ventisei. Ora anche Dzeko può sperare di arrivare a quei livelli. Balbo ha notato grossi progressi da parte del centravanti, che indossa la maglia che un tempo è stata sua.

Abel, Dzeko era un brocco lo scorso anno o è un fenomeno in questa stagione?
«C’è sempre una via di mezzo nel valutare un calciatore. Per fare quello che ha fatto Dzeko ha dimostrato di avere qualità indiscusse. Non si tratta solo di fare gol, ma di fare quelli pesanti, che aiutano la squadra a vincere. Ci sono annate che per un attaccante il gol viene facile, ma lui ha aiutato la Roma a vincere contro l’Inter e il Napoli, ha realizzato un’altra doppietta decisiva contro il Sassuolo. Lui può fare altri gol pesanti, è sulla buona strada. In queste ultime partite ha fatto cose che prima non faceva, quello che deve fare un centravanti. Ha aiutato la Roma, in questo senso il paragone con Batistuta regge. Anche se le caratteristiche sono molto diverse. Bati era infallibile dentro l’area, ma Dzeko sta migliorando, è giusto dargli fiducia».

Quali sono le principali qualità del centravanti di Spalletti?
«E’ uno che si fa trovare al posto giusto, fa i movimenti giusti, ha tante palle gol in ogni partita e la squadra gioca molto di più per lui. Per avere tutte quelle occasioni un attaccante deve essere bravo. Lui si procura tante palle gol e se non avesse sbagliato sarebbe già a 17- 18 gol. Deve essere più cattivo sotto porta, per fare gol devi volerlo con il sangue. Questo fa la differenza».

Le caratteristiche più importanti?
«Ha un po’ tutto, senza eccellere in qualcosa. E’ alto ma non è fortissimo di testa, riesce a superare i difensori nel gioco aereo ma non ha lo stacco imperioso. Sfrutta l’altezza. Non è male di piede, tecnicamente si fa rispettare. Il tiro è buono ma non la stoccata del bomber di razza».

Spalletti ha fatto bene a insistere su di lui?
«Ha avuto sicuramente un ruolo fondamentale. Sentire la fiducia dell’allenatore è molto importante e lui se l’è guadagnata. La squadra gioca per aiutarlo, per questo ha tante palle gol. E poi la Roma è una squadra che gioca un calcio offensivo».

Con i gol di Dzeko la Roma può sperare nello scudetto?
«La Roma può dar fastidio alla Juve, il Napoli gioca bene ma non ha la rosa competitiva come la Roma. Dipenderà molto dalla Juve, che annata farà in Champions League, se va avanti è meglio per la Roma. Ma penso che la Juve sia ancora un gradino davanti».

(Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo)



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