(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) La sintesi, alla fine, la fa Abel Balbo: «A vent’anni hai il mondo davanti». Il mondo di Patrik Schick da oggi è giallorosso e anche se la curiosità per sapere se lo vedrà dalla fascia o dal centro è tanta, la certezza è una: per i tifosi e gli ex calciatori giallorossi la Roma ha messo in banca il futuro. Lo ha pagato tanto, più di 40 milioni, e qualche dubbio su dove potrà giocare ancora c’è, ma il pensiero di Balbo è chiarissimo: «Io esterno non sono mai stato impiegato, ho fatto la prima punta, la seconda o il trequartista. Tutte cose che Schick potrebbe fare benissimo. Ma abbiamo caratteristiche diverse, credo che lui anche partendo largo possa accentrarsi e fare bene. Parliamoci chiaro–spiega l’ex centravanti argentino –: i giocatori forti vanno messi in rosa e poi gli si costruisce qualcosa intorno oppure loro modificano un po’ il modo discendere in campo. Niente che non abbiamo già visto nel calcio, no?».

ENTUSIASMO – Niente di nuovo, appunto, anche perché Shick avrà dalla sua «l’entusiasmo dei 20 anni. Ha una grande opportunità, arriva nel secondo club d’Italia, stando alla classifica dello scorso anno, giocherà la Champions e incontrerà un allenatore che è un bravo insegnante di calcio. Si metterà a disposizione e visto l’investimento fatto non credo che la società lo abbia preso senza il consenso del tecnico. Di Francesco – dice ancora Balbo – gioca 4­3­3 e Schick non è l’esterno classico per questo modulo, ma ha tanta qualità che non vedo proprio dove sia il problema».

COME MOMO? NO, MA… – La Roma spera che i problemi li abbiano le difese avversarie e un ex difensore, come Max Tonetto, è lapidario e convinto che sarà così: «Penso che possa tranquillamente fare l’esterno. Non è Salah, ha caratteristiche diverse, ma ha nei piedi e nelle gambe i gol e gli assist che faceva Momo». Non solo numeri, ma Schick porta in dote anche fantasia, entusiasmo e forse persino un po’ più di fiducia nella squadra e nell’ambiente: «Non capisco perché – dice ancora Balbo –, visto che Roma, Napoli e Juve erano le più forti e continuano ad esserlo. Magari Eusebio (testuale, ndr) avrà bisogno di un po’ più di tempo, ma la Roma c’è». Dello stesso avviso Roberto Pruzzo, un altro che amava stare al centro dell’area ma che ritiene l’acquisto di Schick importante «perché aumenta complessivamente il livello tecnico della rosa. E questi sono particolari, che poi particolari non sono, e fanno la differenza. Adesso sono curioso di vedere la sua posizione in campo, ma è un colpo importante».

SENZA FRETTA – Curioso anche Ruggiero Rizzitelli: «È giovane e bravo, ma bisognerà dargli tempo. Tutti si aspettano chissà che cosa, ma non bisogna bruciarlo. Deve ambientarsi e trovare la giusta collocazione. Le parole di Giampaolo non sono campate in aria, lui lo conosce bene e sa che finora ha sempre fatto la prima o la seconda punta. Però ha talmente qualità che non credo sarà un problema scoprire una posizione diversa: non è un’ala comune, classica, questo sì, non bisogna mettergli troppa pressione, ma penso che possa fare bene e adattarsi». Adattarsi sì, ma non è detto che alla fine sia Di Francesco ad andargli incontro? Al cambio di modulo ci credono in pochi, ma Schick potrebbe dare anche il cambio a Dzeko in avanti: Pruzzo ci crede, Balbo un po’ meno: «Magari in certe partite sì, ma credo che Edin, anche per i movimenti che fa, sia un punto cardine di questa squadra». Schick potrà diventarlo? Per Ubaldo Righetti sì: «È un ottimo giocatore e gli ottimi giocatori vanno messi in campo». Il resto poi si vedrà, da oggi sarà compito di Di Francesco.



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