Per adesso Frederic Massara terrà in mano le redini delle trattative: per il mercato di gennaio sicuro e per quello di giugno si vedrà. Con lui Federico Balzaretti, ex giocatore della Roma e da sempre uomo di Sabatini, quindi di Massara. Che è cresciuto con Walter (Palermo, anno 2008), poi lo si può definire delfino, uomo di fiducia, di sicuro non è uno squalo. L’idea che percorre da un po’ le stanze di Trigoria è quella di non legittimare una sola figura, accentrando su di lui ogni angolo del mercato, un po’ come è stato fatto con l’oramai ex ds, ma di creare un pool di lavoro, coordinato da un uomo a Trigoria (per ora Massara, Balzaretti Fioranelli etc etc) e da Pallotta (Zecca e i loro collaboratori) da Boston. Ed ecco il famoso data base di cui si è discusso a suo tempo e che tanto fa e ha fatto irritare Sabatini fino a fargli consegnare le dimissioni. Un’equipe, non più con un ds del quale nessuno si permetteva di mettere in discussione le scelte. Il database è uno strumento tecnologico, utile per conoscere vita, morte e miracoli di ogni singolo giocatore presente in qualsiasi squadra d’Italia e non solo. Ti serve un terzino mancino, che segni più di cinque gol a stagione? Click. Ti serve un centrale forte di testa? Click. E’ chiaro, stiamo esagerando, ma la consulenza della macchina potrà essere molto utile in alcune circostanze, non in tutte e in questo ha ragione Sabatini. In questo pool di operatori umani va considerato anche Franco Baldini, che nasce procuratore, ha fatto il ds poi si è trasformato in dirigente/manager.
COMPARE E SCOMPARE – Baldini ha portato Sabatini a Trigoria e poi con lui si è scontrato su varie questioni di mercato e non solo, ad esempio i due si sono impuntati sulla scelta di Zeman. Franco ha deciso di andare via, Walter è rimasto dichiarando che il suo amico/collega gli aveva oscurato il raggio d’azione. Oggi la presenza di Baldini non poteva più essere leggera per Sabatini, che infatti stavolta ha deciso di andare via lui e non solo per il ritorno dell’ex manager della Federcacio inglese. Torna (è tornato) Baldini, sì ma come? Che farà? Lui intanto ha mantenuto inalterato il rapporto con Pallotta, del quale è attualmente uno dei primi consulenti “esterni” e, da quanto ci hanno raccontato, solo per questioni legate a cose extra pallonare.
IL RUOLO – Poi, qualche maligno invece ci ha riferito come fossero sue le intuizioni Fazio e Vermaelen, due calciatori arrivati la scorsa estate a Roma. La malalingua ha fatto due più due, forse: Fazio giocava nel Tottenham, società guidata da Baldini stesso dopo aver lavorato nella Roma e Vermaelen era nella rosa del suo amico Luis Enrique. E’ chiaro che Baldini dal calcio non si allontanerà mai e se dovrà dare una consulenza calcistica, chiamiamola così, non si tirerà indietro. Quindi ci sta che il prossimo mercato sarà guidato da Massara, con la supervisione di Baldini, dirigente ombra in questo momento. Un giorno deciderà anche di farsi pulire una scrivania a Trigoria, ma al momento è difficile che ciò avvenga. Del resto non doveva tornare per la seconda volta e invece è tornato, figuriamoci se lo farà per la terza ma magari lo farà. Mai direttamente da ds, questo ci sentiamo di escluderlo. Magari sarà lui stesso a scegliere il nuovo direttore sportivo (all’estero) oppure indicherà di seguire le indicazioni dell’allenatore, che conosce e stima Carli dell’Empoli. E’ tutto in embrione. Il pool è ora e dopo, l’idea piace anche al dig Baldissoni. E’ la nuova rivoluzione culturale, l’ennesima. Oppure si ritornerà all’utopia baldiniana. L’importante è che stavolta, questi termini portino un po’ più di fortuna alla Roma. E soprattutto sostanza.
(Il Messaggero – A. Angeloni)
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