Mauro Baldissoni, direttore generale dell'AS Roma

(Il Tempo – T. Maggi) Il futuro è dietro l’angolo e la competitività della Roma continua ad essere inevitabilmente legata alle strategie finanziarie della società. L’assemblea dei soci andata in scena ieri a Trigoria ha approvato l’aumento di capitale per un ammontare massimo di 120 milioni di euro di cui gran parte sono già entrati in cassa (90,5 milioni versati da Pallotta & Co. nei mesi scorsi sotto forma di versamenti in conto futuro aumento di capitale). L’iniezione di nuove risorse ha l’obiettivo di garantire stabilità al club dopo il rosso di 42 milioni nel bilancio chiuso lo scorso 30 giugno. Baldissoni ha rassicurato gli azionisti escludendo possibili provvedimenti della Uefa: «Non ci sono sanzioni nei nostri confronti, c’è un dialogo aperto di verifica per un solo parametro che non è stato rispettato. I ricavi sono diminuiti per via della mancata partecipazione alla Champions dello scorso anno. Siamo ottimisti per il futuro, l’obiettivo è sempre quello di essere in positivo».

Con una speranza legata al nuovo stadio: «Contiamo di poter giocare la prima partita nel nuovo impianto nell’agosto 2020. È una data credibile». Conferme anche dalla sindaca Raggi: «Sono fiduciosa – le sue parole a Tele Radio Stereo – per me lo stadio si fa. Abbiamo lavorato molto con il club e il progetto è interessante per la città». Ma a tenere banco durante l’assemblea è stata anche la questione main sponsor. Questa la risposta dell’ad Gandini alle sollecitazioni dei vari azionisti: «Riceviamo proposte e lavoriamo a pieno regime su questo tema».



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