La Roma insorge, tra stupore e perplessità. Tanto che al momento dell’ufficialità, gli stati generali giallorossi sono corsi ai ripari per dimostrare ancora una volta il proprio disappunto. La squalifica di 2 giornate comminate a Strootman è riuscita a far interrompere anche il silenzio del presidente Pallotta: “Sono sorpreso dalla decisione del giudice sportivo” e a scatenare la reazione del dg Baldissoni, che in mattinata aveva definito questo scenario come privo di ogni fondamento. Registrato il cambiamento delle carte in tavola, il dirigente ha preferito quindi presentarsi di fronte ai microfoni della radio ufficiale per annunciare l’immediata controffensiva: “Abbiamo annunciato un reclamo d’urgenza. Strootman cade perché si sente tirato da dietro al collo e ha paura che gli possa arrivare un colpo, un secondo dopo era in piedi al centro del campo”.
Con le successive conseguenze che questa decisione potrebbe avere sull’imminente calendario romanista: “Siamo in una fase critica e rilevante della stagione, stiamo per affrontare la seconda e la prima in classifica e guarda caso subiamo una squalifica inattesa e inconcepibile per quella che è la nostra valutazione di quanto accaduto”. Infine una specifica rilevante: “Noi facciamo giurisprudenza, da anni purtroppo is ripetono occasioni in cui i confini della giustizia sportiva vengono ampliati sulla pelle della Roma”.
Riferimenti precisi al recente passato, che la Roma ancora ancora ricorda nitidamente. Come ad aprile 2014, quando l’ex giudice Tosel squalificò, attraverso l’uso della prova tv, per 3 giornate Mattia Destro a causa di una manata (“condotta violenta”) rifilata dall’ex attaccante giallorosso al difensore del Cagliari Astori. In quella circostanza l’arbitro Massa decise di ammonire entrambi i giocatori ammettendo quindi di aver visto l’accaduto e rendendo di fatto la prova televisiva inapplicabile per regolamento. Attraverso una successiva mail inviata dal direttore di gara a Tosel, nella quale veniva dichiarato che “Né io né i miei collaboratori abbiamo visto l’episodio relativo alla manata di Destro”, arrivò puntuale la squalifica, tramutando quindi la prova tv in una moviola in campo non prevista dalle norme di giustizia sportiva.
Qualche mese più tardi un altro episodio, sempre con i giallorossi protagonisti. La formazione di Garcia vince per 1-0 sul campo del Genoa e al triplice fischio sale la tensione nel tunnel che conduce agli spogliatoi: il tecnico francese viene squalificato per 2 turni dopo la testimonianza di uno steward che lo accusa di aver provato a schiaffeggiarlo. Dopo l’immediato ricorso presentato dalla società romanista vengono ritrattate tutte le tesi incriminanti. Resta comunque il caso unico di una squalifica comminata dalla giustizia sportiva per una testimonianza di uno steward.
Sempre in quella giornata il terzino giallorosso Holebas alza il dito medio contro i tifosi avversari che stavano lanciando oggetti in campo. Né gli arbitri né i rappresentanti della Procura Federale ravvisarono il gesto, che però fece il giro d’Italia sul web. Così -dopo un lungo tam tam mediatico- anche al greco venne inflitta una squalifica, salvo poi essere ritirata in seguito a un nuovo ricorso della Roma alla Corte Sportiva d’Appello proprio perché tale sanzione era arrivata più per sollevazione mediatica che per l’applicazione del regolamento. Ancora una volta.
(Il Tempo – A. Serafini)
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