«Se dovessi fare il trequartista contro un centrocampo muscolare come quello della Roma, cercherò di passare sotto le loro gambe». Ci scherza sopra Nicolò Barella che dall’alto, si fa per dire, dei suoi 172 centimetri, sarebbe pronto a qualsiasi astuzia non solo per essere in campo dal primo minuto domenica sera, ma anche per poter dire la sua in mezzo ai colossi venuti dalla Capitale.

FUNAMBOLO – Lui, che non è certo un gigante, ha, però, il carattere e la personalità giusta di chi, ad appena diciannove anni, sa che potrebbe essere arrivato il momento giusto per mettersi in mostra. Lo dimostra il fatto che il Cagliari ha deciso di scommettere ancora su di lui e dopo averlo spedito un anno in prestito al Como per dargli modo di maturare esperienza, lo ha voluto vedere all’opera in casa, dandogli la possibilità di giocarsi le sue carte nella rosa che ha appena iniziato la stagione del ritorno in serie A. «Ho maturato un bel po’ di esperienza sia con i sei mesi a Como che con l’Europeo under 19 che mi sono serviti per capire meglio cosa sia il calcio vero. Ho vissuto qualche difficoltà con i lariani che cercavano di salvarsi e poi c’è stata la parentesi internazionale con l’Italia. Ora sono qui e voglio cercare di farmi trovare pronto se il mister mi chiama». Cosa che potrebbe verificarsi domenica anche se la forza dell’avversario potrebbe spingere Rastelli verso una soluzione meno rischiosa. Per spiazzare i giallorossi, però, la miglior mossa potrebbe essere proprio quella di prenderli alla sprovvista con soluzioni a sorpresa e soprattutto con un Cagliari corsaro, disegnato per mettere alle corde gli ospiti. E Barella sarebbe il candidato numero uno per vestire i panni dell’asso nella manica visto che, pur con la poca esperienza, ha le qualità per vestire i panni del trequartista e permettere così a Rastelli, ancora orfano di Joao Pedro e Farias, di schierare il più offensivo 4-3-1-2.

(Corriere dello Sport – G. Amisani)



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