(Il Tempo – F. Magliaro) Un’ora e mezza di colloquio tra Michele Civita, assessore regionale all’Urbanistica e il suo omologo capitolino l’architetto Luca Montuori. Tema principale, il progetto Stadio della Roma di Tor di Valle entrato nella seconda Conferenza dei Servizi a settembre, dopo le modifiche apportate al progetto a seguito dell’approvazione della delibera Raggi. Colloqui che non hanno prodotto nulla di significativo: il tenore delle dichiarazioni ufficiali e ufficiose è attestato sul: “Incontro interlocutorio, clima costruttivo”.
Artifici diplomatici che segnano la netta distanza fra le posizioni di Regione e Comune. Il tema, alla fine, sono sempre i due Ponti. Quello di Traiano, progettato dalla Roma dentro il dossier Stadio, composto da due complanari sull’autostrada Roma-Fiumicino con svincolo a Parco de’ Medici e scavalco del Tevere, dal costo di circa 100 milioni di euro, pagati dai privati; inserito tra le opere di pubblico interesse nella Delibera Marino con cubature in compensazione, cassato, invece, dalla Raggi per arrivare al taglio delle Torri. L’altro, il Ponte dei Congressi, pagato dallo Stato, almeno 140 milioni di costo già stanziati (al conto manca un finanziamento ulteriore di altri 25 milioni per la viabilità accessoria), sempre sull’autostrada Roma-Fiumicino, ma all’altezza di via Newton con ponte a senso unico verso la via del Mare.
Montuori, intercettato all’uscita: “Andiamo avanti con il progetto e la conferenza dei servizi. Un iter che comprende il Ponte dei Congressi. Noi abbiamo delle relazioni che dimostrano che il sistema in questo modo si regge. E’ chiaro che gli incontri tecnici portano sempre qualcosa di migliorativo: c’è un’idea, ci si confronta, si valuta, si sciolgono anche i dubbi”. E infatti i due assessori hanno congelato qualunque decisione fino a quando i rispettivi tecnici concluderanno l’analisi delle carte. Senza bisogno di leggere troppo tra le righe, il Campidoglio resta arroccato sulla sua posizione: “Ponte dei Congressi si o morte”. La Regione rimane invece sulle posizioni espresse dal presidente Zingaretti: “Permettere ai tifosi di arrivarci e di uscirne in piena sicurezza”. Che senza ponte di Traiano non sembrano assicurate.
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