La Roma cade al Franchi, 1 a 0 contro la Fiorentina, ma è l’arbitro Rizzoli a certificare il suo primo ko in questo torneo. Il gol di Badelj è viziato dal fuorigioco di Kalinic. La sconfitta diventa ancora più amara perché, a fine pomeriggio, la Juventus si è arresa a San Siro contro l’Inter. I giallorossi hanno insomma sprecato la chance di agganciare il Napoli in testa la classifica. E la rete viola, tra l’altro, è arrivata in fondo alla migliore prestazione della stagione, finalmente durata entrambi i tempi. Si interrompe la striscia positiva di Spalletti in campionato che è durata 20 partite: 17 di quello scorso, 3 dell’attuale. L’ultima sconfitta il 24 gennaio allo Stadium contro la Juventus.
ROTAZIONE PROVVIDENZIALE Pure se il risultato è negativo, il tecnico di Montespertoli torna a casa con qualche certezza in più. Quando può schierare i migliori, la Roma sa come comportarsi. E, nella circostanza, sfrutta anche la freschezza di chi ha risparmiato in Europa League. Dalla Doosan Arena al Franchi, cambia più di mezza squadra. Sono sei le novità: oltre a Szczesny in porta, tornano Florenzi in difesa, De Rossi e Strootman a centrocampo e Salah e Dzeko in attacco. E riparte dal 4-2-3-1, il sistema di gioco che ha riproposto, giovedì sera a Plzen, contro il Viktoria nella ripresa. La differenza, almeno nel primo tempo, la fa il turnover, con Sousa che, di ritorno da Salonicco, ha la possibilità di far entrare solo tre giocatori: Gonzalo, Milic e Tello. I giallorossi hanno il controllo del match, senza però riuscire a concretizzare. E probabilmente lì hanno perso la partita.
AVANTI A DESTRA Sousa chiede a Milic di abbassarsi a sinistra: la linea difensiva, in fase di non possesso palla, è di quattro uomini. Tomovic si allarga a destra per guardare da vicino, Gonzalo e Astori restano in mezzo a controllare Dzeko e quando serve a chiudere su Nainggolan o Strootman che arrivano da dietro. Ma la Fiorentina teme soprattutto l’ex Salah che non è nemmeno nella sua notte migliore. Ecco spiegata la mossa del tecnico viola. Milic deve fare il terzino, con Borja Valero che si sistema qualche metro più avanti per fermare l’intraprendente Florenzi. Il 3-4-1-2 di partenza si trasforma nel più classico 4-4-2. Nonostante l’accorgimento tattico, la Roma proprio su quel lato costruisce le sue chance migliori. Nella prima frazione, a parte il tiro alto a fine tempo di Salah, è Dzeko che, invitato dai compagni a lasciare il segno, spreca davanti a Tatarusanu la palla del possibile vantaggio. Di occasioni, per la verità, ne ha quattro. Due da Florenzi, in entrambi casi con perfetto cross dalla destra: di testa indirizza subito a lato e, in attesa dell’intervallo, conclude alto dopo lo stop in corsa. In mezzo la botta centrale, dopo calcio d’angolo, con respinta di Tararusanu e, su pennellata di De Rossi alla mezzora, finisce a terra sul più bello, per il contatto in area con Tomovic, senza comunque intenerire Rizzoli che non concede il rigore abbastanza evidente.
SVISTA DECISIVA Szczesny fa la prima parata dopo l’intervallo, quando respinge su Milic. Kalinic imita Dzeko pappandosi di testa il gol del vantaggio su corner di Bernardeschi entrato per Tello. Interviene pure Spalletti: dentro El Shaarawy per Salah. Sousa dà spazio anche a Babacar, fuori Ilicic. Subito dopo ecco Totti per Perotti. Il capitano lancia Florenzi che manda al tiro Nainggolan. Palo. L’azione successiva è quella fatale: il tiro di Badelj passa tra le gambe di Kalinic che le apre. Palo, gol e vittoria della Fiorentina. La Roma non riesce a segnare, nemmeno con Iturbe per Nainggolan. E’ sempre successo quando ha perso con Spalletti in panchina: 3 volte in 21 gare dell’anno scorso, 2 nelle 7 di questo.
(Il Messaggero – U. Trani)
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