AS ROMA NEWS BELOTTI – La domanda, in fondo, è quella che ognuno dovrebbe farsi in ogni giorno della propria vita: può bastare l’amore per essere felici? Può bastare l’essere amati? Se la vostra risposta è sì, traslando tutto questo al calcio, allora sarebbe facile dire che Andrea Belotti ha centrato il proprio obiettivo, scrive La Gazzetta dello Sport.
L’ex granata, infatti, grazie al suo impegno, pare aver conquistato il cuore dei tifosi della Roma. Missione compiuta, quindi, verrebbe da dire. Niente affatto. Lo sport è regolato innanzitutto da traguardi collettivi e personali, e da questo punto di vista la stagione di Belotti è assai deficitaria. Non è un caso che la gara di giovedì contro il Bayer Leverkusen, sia considerata per lui una sorta di ultima chiamata verso il futuro. Sarà l’ora del canto del Gallo? Per la legge dei grandi numeri, così dovrebbe essere.
I numeri, infatti, per ora lo stanno condannando. In 28 presenze e 889 minuti i gol sono zero. Un po’ meglio ha fatto nelle coppe, grazie alle tre reti segnate in Europa League e a quella (inutile) in Coppa Italia contro la Cremonese. oltre a quelli che vedete accanto, basti pensare alle 131 palle perse, agli appena 136 passaggi positivi (4,86 di media a partita contro i 10,86 di media per ruolo), alle 13 occasioni create (0,46 a gara contro i 0,77 del ruolo). Insomma, la fotografia di una crisi.
Inutile dire che questo abbia fatto uscire Belotti dai radar del commissario tecnico Roberto Mancini. Insomma, al momento Belotti pare solo la controfigura dell’attaccante che con la maglia del Torino aveva realizzato 113 reti in 251 partite, concludendo sei stagioni sulle sette granata sempre in doppia cifra di gol, se si eccettua l’ultima, in cui si è fermato a quota 8 centri in 22 match.
Morale: un bottino che nello scorso campionato è stato considerato non esaltante nella squadra di Juric, adesso sarebbe giudicato straordinario in giallorosso. Insomma, il tanto vituperato Shomurodov nella scorsa stagione aveva segnato 3 reti in campionato in 766 minuti, a cui aveva aggiunto anche tre assist, oltre a un gol in Conference League e uno in Coppa Italia. Tra l’altro, mentre l’uzbeko non ha mai fatto ombra ad Abraham, che infatti si è espresso al meglio delle proprie capacità, lo status del Gallo deve aver minato anche qualche certezza nell’inglese, anche lui protagonista di una stagione mediocre.
Il paradosso è che, nonostante questi numeri, potrebbero scattare lo stesso le clausole che porterebbe la Roma a dover rinnovare in automatico – e per due anni – il contratto di Belotti, il cui contratto scade a giugno. Per accadere esiste un minimo di presenze, minuti e gol che l’attaccante che deve raggiungere.
Alle prime due voci sta pensando José Mourinho, che lo sta impiegando sempre più spesso, all’altra però deve pensarci l’attaccante che comunque, capendo come il suo rendimento sia inferiore alle aspettative, è disposto anche a ridursi l’ingaggio per restare. Per questo il lieto fine perfetto sarebbe un Belotti che, grazie alla sue reti, regalasse alla Roma uno straordinario finale di stagione, a partire da giovedì in Europa League. Ma il Gallo avrà la forza per riprendere a cantare?
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