NOTIZIE AS ROMA DZEKO BELOTTI – I numeri dicono che Dzeko e Belotti sarebbero in calo, che la scorsa stagione per entrambi è stata meno brillante di quella precedente, Belotti nella scorsa stagione è stato martoriato dagli infortuni mentre Dzeko ha segnato qualche gol in meno, è vero, ma ha anche fatto segnare. Il bosniaco resta il punto fermo dell’attacco della Roma. Nonostante alle sue spalle scalpiti Schick, che poi nel precampionato si è dimostrato il più in forma di tutti. Per vederli insieme bisognerebbe passare a un 4-3-1-2, per ora Di Francesco li alterna.
“Dzeko rispetto a Belotti ha tanta esperienza in più, ma sono due attaccanti con caratteristiche tecniche diverse. Belotti è più dentro la partita come cattiveria, determinazione, attacco alla porta e alla profondità. Edin, invece, è più qualitativo sotto il punto di vista del gioco e di ciò che esprime. Non sono paragonabili, anche se Belotti mi piace tantissimo per come si muove in campo e per il lavoro che fa per la squadra” dice di loro Eusebio Di Francesco.
Ma di lavoro ne fa eccome anche Dzeko. Accorciando, venendo a dialogare con i centrocampisti, giocando appunto come un regista offensivo. Non è un caso che il bosniaco faccia tante sponde in più rispetto agli altri centravanti (2,86 a gara nell’ultima stagioni, media ruolo di 1,46) o anche verticalizzazioni (4,58 contro 4,09), è proprio il frutto del suo oscillare tra l’area di rigore e la linea di centrocampo.
Il miglior Belotti, invece, è quello che il Toro ha visto in questa felice estate granata, dove il Gallo si presenta in condizione super al via del campionato. Non a caso il capitano granata è stato il giocatore più utilizzato dal tecnico toscano nel precampionato (394’ minuti), in un gruppo che invece ha sfruttato frequenti rotazioni. Più giocava, più la condizione del Gallo cresceva: un’equazione semplice a dirsi, tutt’altro che a realizzarsi.
(Gazzetta dello Sport)
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