Andrea Belotti

Se non fosse intervenuto José Mourinho, che usa whatsapp come una pentola in ebollizione, Andrea Belotti sarebbe arrivato alla Fiorentina a parametro zero già nell’estate 2022 dopo i sette anni al Torino e il tormentato addio, scrive il Corriere dello Sport.

In quel momento la Roma cercava un centravanti alternativo (o aggiuntivo) ad Abraham ma non poteva aggiungere uno stipendio al già lussuoso monte salari. Perciò intervenne l’allenatore più influente del mondo, chiedendo pazienza al giocatore appena svincolato: ti prometto che ti porto alla Roma, devi solo aspettare il momento in cui possiamo ingaggiarti.

Mourinho mantenne la promessa. E Belotti sbarcò a Trigoria a campionato iniziato dopo un’estate quasi intera trascorsa ad allenarsi da solo a Palermo, la città di sua moglie. E’ evidente che questo distacco non gli abbia giovato. Belotti in tutta la prima stagione alla Roma non ha mai trovato continuità, anche perché limitato dal dualismo con Abraham, e non è riuscito a segnare neppure un gol in campionato. Il momento più basso è stato la partita da ex contro il Torino, poco prima della pausa mondiale: sbagliò il rigore del pareggio a tempo scaduto. Poi una serie di infortuni ne frenò la risalita, lasciandogli solo una vera serata di gloria: in Europa League contro il Salisburgo, quando firmò la rete del pareggio e contribuì fattivamente alla qualificazione uscendo tra gli applausi e i cori dell’Olimpico.

La sua vita e la sua carriera sarebbero forse cambiate in meglio se fosse riuscito a correggere in porta una grande occasione contro il Siviglia, nella finale di Budapest, prima che la partita scivolasse verso gli amarissimi rigori. Ma non era la stagione giusta. Diversi erano gli auspici per quella in corso: allenandosi finalmente con profitto sin dall’inizio, Belotti sembrava andare a mille già nel precampionato. E nonostante l’insoddisfazione di Mourinho, che riteneva impossibile migliorare la Roma senza un centravanti di qualità superiore, ha cominciato con il botto: due gol alla Salernitana alla prima giornata più un terzo annullato dal Var per fuorigioco minimo, l’assist per Aouar alla seconda partita di Verona, un’altra rete a ottobre a Cagliari quando già era stato retrocesso a riserva di Lukaku, e un discreto malloppo in Europa League con 3 gol segnati nel girone.

Il problema è che la Roma, anche cambiando allenatore, di Belotti non aveva troppo bisogno. E lui, che aveva aspettato con pazienza la svolta tecnica perché convinto di potersi giocare le proprie carte con De Rossi, ha preferito rimettersi in gioco in una squadra che cercava affannosamente un centravanti pronto e motivato. La sensazione è che in questo affare la Roma perda poco e la Fiorentina guadagni molto da un punto di vista tecnico: nella volata per l’Europa il trasferimento temporaneo di Belotti potrebbe rivelarsi più importante di quanto non si pensi.



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