Andrea Belotti

AS ROMA NEWS BELOTTI – Questo è il caso di un giocatore che è diventato della Roma prima che la Roma lo scegliesse. Non deve sorprendere che Andrea Belotti sia stato accolto con un boato travolgente nella notte del debutto all’Olimpico, contro il Monza. E che ieri, prima della conferenza di presentazione a Trigoria, ci fossero cinquanta tifosi ad attenderlo per una foto-ricordo.

Come riferisce il Corriere dello Sport, Belotti avrebbe potuto firmare per molte squadre dal primo luglio, quando si era esaurito il contratto con il Torino, ma ha preferito aspettare gli ultimi giorni del mercato perché aveva deciso di puntare al massimo. Ha creduto a Mourinho, agli amici Pellegrini e Dybala, che lo rassicuravano sulle intenzioni della società, obbligata solo ad alleggerire l’attacco prima di ingaggiarlo. Ed è stato ripagato. 

Adesso, in prossimità dei 29 anni, lancia la sua sfida più stimolante. Basti pensare che Belotti ha vinto un Europeo con la Nazionale ma, a parte qualche turno preliminare con il Torino, non ha mai giocato una partita nelle coppe europee. Potrà farlo da giovedì prossimo, in Europa League contro il Ludogorets. Ma questa è soltanto una delle ragioni di una decisione professionale.

“Sono qui – spiega, con la voce che trema per l’emozione – perché non cercavo un contratto ma un progetto. La mia priorità, la mia volontà, è sempre stata di arrivare alla Roma. Anche quando non c’era niente di concreto, a livello di trattativa. Mi hanno chiamato per la prima volta a luglio, per manifestarmi interesse, ma all’epoca l’attacco era al completo. Poi ad agosto mi hanno cercato di nuovo, chiedendomi di attendere 72 ore prima di impegnarmi con altre squadre. E io ho accettato. Quando è arrivata la telefonata definitiva, in due o tre giorni abbiamo sistemato il contratto. Era ciò che desideravo”. Pur di agevolare la negoziazione, Belotti si è adeguato all’offerta uno+due: avrà il rinnovo automatico fino al 2025 dopo 21 presenze stagionali. Se non è determinazione questa….

Era il capitano del Torino, si ritrova a giocare con un centravanti chiamato Tammy Abraham. Ci saranno occasioni in cui Mourinho li schiererà insieme, in un ipotetico 3-5-2, ma anche una sana competizione interna. Belotti non vede il problema: “Nelle grandi squadre ci sono tanti giocatori forti. E per me poter lavorare con Abraham è un’opportunità, non un limite. Viene naturale mettersi in gioco in un contesto del genere. E con un compagno d’attacco così stimolante migliorerò come calciatore”.

La scorsa stagione è stata strana, lui la definisce “turbolenta”, l’estate ancora di più: “Ho avuto tre infortuni, due dei quali un po’ casuali, che mi hanno impedito di arrivare in doppia cifra in termini di gol. Ma fa parte del calcio. Quanto all’estate, tanti giocatori non hanno trovato subito una squadra. Io ho assunto un preparatore che potesse aiutarmi nel lavoro, perché potessi farmi trovare pronto quando fosse arrivata la chiamata giusta. Ora mi sento bene fisicamente, ho già debuttato in uno stadio magico: se avessi anche segnato quel gol sarebbe stata la serata perfetta ma va bene anche così. È stato un esordio da sogno”.

E la Roma di Belotti dove può arrivare? “È un campionato anomalo. Di sicuro in questi primi giorni ho percepito una grande voglia di vincere, dopo la Conference. Per me l’obiettivo dev’essere quindi vincere ogni par tita. Siamo la Roma e dobbiamo dimostrare volta per volta il nostro valore”.



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