(Il Tempo – M. Vitelli) Il match di ritorno tra Roma e Liverpool di mercoledì prossimo, che vale l’accesso alla finale di Champions League in programma a Kiev il 26 maggio, continua a preoccupare. I discorsi di campo, quelli strettamente legati al risultato, sono passati inesorabilmente in secondo piano perché a prendere la scena sono le tensioni che crescono di minuto in minuto. Ieri altro capitolo, con la stampa inglese che attacca la polizia italianaaccusandola (ancor prima degli eventi che tutti ci auguriamo smentiranno gli allarmismi) di aver sottovalutato il pericolo.

Chi è stato a Liverpool, però, i brividi lungo la schiena li ha già corsi, anche a causa dell’inadeguato (questo invece ormai è certo) servizio d’ordine organizzato dalla polizia locale. Solo duecento agenti per una partita da bollino rosso non sono bastati e anche la task-force messa in piedi per scortare i tifosi giallorossi al seguito della squadra di Eusebio Di Francesco ha evidenziato diverse carenze. Testimonianze “romaniste” raccontano di cortei fatti passare in prossimità dei pub più caldi del tifo Reds, di scarsa attenzione a non far avvicinare troppo le due tifoserie, di una pressapochezza generale che ha messo a rischio l’incolumità di tanti supporter di entrambe le fazioni. Ma tutto questo per la stampa d’Oltremanica, spesso volutamente distratta all’occorrenza sulle questioni interne e invece più che attenta quando c’è da puntare il dito al di là del mare, è già finito in archivio.

Ieri, sulle colonne del Daily Mail è partito anche un attacco frontale ad Andrea Cecchini, presidente nazionale dell’Organizzazione Sindacale della Polizia di Stato Italiana. “Le sue misure anti-violenza sono tra le più antiquate d’Europa – tuonano i giornalisti Ian Herbert e Joe Bernstein – La sua opinione riflette probabilmente la volontà della polizia britannica di essere parte integrante del servizio d’ordine che lavorerà a Roma il 2 maggio”.

I due riportano poi un passaggio delle dichiarazioni di Cecchini che sulle terre di Sua Maestà non deve essere stato digerito. “La polizia inglese vuole venire a Roma a supervisionare e a dettare le regole”. Ormai il duello rusticano all’ultimo colpo di penna è partito e non si fanno sconti. Così, nel mirino della coppia inquisitrice finisce anche la città tutta, rea di avere in programma per il giorno della gara anche altri eventi (scusate se Roma non è solo calcio) che potrebbero favorire l’incontro fra le tifoserie. L’articolo del Daily Mail si chiude con l’ennesima stoccata, mirata a mettere in cattiva luce le attività delle nostre forze dell’ordine. “La polizia italiana ha fin’ora comunicato pochissimi dettagli operativi al Liverpool FC – si legge nelle ultime righe – Nonostante la società inglese abbia ripetutamente chiesto di avere al più presto almeno un programma di base che descriva le rotte dei pullman per i sostenitori dei Reds che arriveranno negli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino. Il Liverpool non è stato nemmeno informato ufficialmente che nel centro della capitale d’Italia ci sarà il divieto di consumo di alcolici dalla sera del 1 maggio alla mattina del 3 maggio”.

Questo il clima, come se non bastasse quello infuocato tra le due fazioni di supporter, che sta accompagnando gli addetti ai lavori al day-match. Da Liverpool sono attesi circa 5000 tifosi, dei quali almeno 1000 hooligans. Invece di alimentare tensioni e lanciarsi in voli pindarici di accuse inutili e faziose, forse sarebbe meglio mettere da parte le polemiche ed unire le forze.



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