Il futuro assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Questo uno stralcio delle sue parole:
Sì o no allo stadio della Roma?
«Quella è una vicenda eclatante. Il terreno su cui costruire l’ha scelto il privato, mica l’amministrazione pubblica».
Ma si faranno anche delle opere pubbliche…
«In un quadrante dove il centro abitato più vicino è al Torrino. Ce li vede i ragazzini che, a piedi, attraversando la via del Mare, vanno lì a giocare a calcio?».
Raggi dice: lo stadio va fatto nelle regole. Ma non c’è la legge sugli stadi, in base alla quale il Comune ha già dato l’ok all’interesse pubblico?
«C’è la continuità amministrativa, certo. Ma in quel progetto ci sono delle forzature: alcune opere verranno fatte con gli oneri di urbanizzazione, quindi sostanzialmente con risorse pubbliche».
Si può cambiare zona?
«Va fatta una ricognizione. O vanno modificati dei parametri, visto che regaliamo un milione di metri cubi… E se poi Lotito vuole fare uno stadio anche per la Lazio? Non sarebbe una violazione della concorrenza tra imprenditori? Credo che anche i costruttori vogliano regole certe».
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