Una verifica su tutti gli atti portati avanti da Paolo Berdini. Un gruppo di lavoro composto da esperti che affiancheranno l’assessore in bilico, per dimostrare che non solo ha tradito la fiducia della sindaca di Roma con le parole dette alla Stampa («un’incapace circondata da una banda»), ma che – a dispetto di quanto dica chi ancora lo difende – ha lavorato male.
Virginia Raggi prende tempo. Vuole che l’allontanamento di Berdini – lo scioglimento della “riserva” con cui ha respinto le sue dimissioni – passi per una scelta condivisa e ponderata. «È un bugiardo, vediamo se ha mentito anche sul suo lavoro», dichiarava ieri in Campidoglio chi lavora con lei. Così, la riunione con i consiglieri nel pomeriggio diventa il momento ideale per chiedere più coordinamento e dimostrare di agire con responsabilità, piuttosto che in preda a una «giusta ira».
L’idea balenata mercoledì notte – la voglia di mandare subito via l’assessore dopo aver ascoltato le sue parole sui siti e nei tg – è stata frenata dallo staff e dai “custodi” inviati dal Movimento: basta post o video notturni, basta mosse avventate. Prima di creare un nuovo vulnus in giunta, serve un’alternativa, anche perché è la stessa sindaca a non voler tenere per sé deleghe così pesanti.
Ieri mattina Raggi ha cominciato il casting in segreto: la ricerca di un nuovo responsabile per Urbanistica e Lavori pubblici era partita già un mese fa, dopo le prime frizioni con Berdini a causa dello stadio della Roma. Ieri è entrata nella fase operativa. «I costruttori si lamentano con noi da tempo – racconta un parlamentare – dicono che non hanno un feedback. Certo non dobbiamo fare i loro interessi, ma serve capacità di ascolto». La strada è quindi segnata e ai consiglieri la prima cittadina ha lasciato un faldone di curricula da vagliare. All’interno, un architetto che ha lavorato come curatrice di mostre e una serie di profili considerati dagli eletti inadeguati. Tra questi quello di Emanuele Montini, attualmente capo staff dell’assessora alla Scuola Laura Baldassarre. Un avvocato amministrativista esperto di diritto dell’urbanistica, già coordinatore di Italia Nostra e consigliere nella giunta Rutelli. Raggi lo ha ricevuto ieri, ma dal suo entourage negano che sia una possibilità. A mettersi di traverso sarebbero stati alcuni parlamentari. Montini è stato capo dell’ufficio legislativo alla Camera, mandato via perché entrato in rotta di collisione con più di un deputato. Tra i nomi che circolano, se passasse lo spacchettamento delle deleghe, all’Urbanistica “alleggerita” dei Lavori pubblici potrebbe andare il docente della Sapienza Carlo Cellammare.
Nel frattempo, un gruppo di intellettuali – tra cui Alberto Asor Rosa, Paolo Maddalena, Tomaso Montanari, Vezio De Lucia, Vittorio Emiliani e Adriano La Regina – chiede a Raggi di rigettare le dimissioni di Berdini per il bene della città: «Un incidente frutto di una desolante smania di “scoop” – si legge nell’appello – non deve bloccare un processo di riforma dell’urbanistica romana. Berdini è una garanzia nella lotta contro gli abusi».
(La Repubblica – A. Cuzzocrea)
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