È stato il primo ad esser nominato come assessore dalla Raggi. Ma, a distanza di sei mesi, la posizione di Berdini ha subito un netto ridimensionamento. Le sue continue fughe in avanti, le troppe uscite su progetti e piani, gli scontri istituzionali con la sua coalizione e un carattere tutt’altro che semplice hanno complicato il rapporto tra l’urbanista e la sindaca. Al punto che, dopo un faccia a faccia al vetriolo, sono trapelate le voci di possibili dimissioni. Una situazione che rigetta la giunta nel caos.
La pietra dello scandalo è il progetto Tor di Valle: la mole di cubature che andrebbero a fare da corollario allo stadio della Roma, la mancanza di infrastrutture per rendere omogeneo un piano importante come l’impianto dei giallorossi e l’impatto ambientale che ne conseguirebbe, hanno spinto Berdini a giudicare inaccettabile il progetto.
Lo ha sempre detto e sempre con più veemenza. Al punto che la stessa amministrazione è stata messa in imbarazzo per la mancanza di una reale presa di posizione. Ecco allora che l’assessore è stato convocato (con non poche difficoltà: non risponde a nessuno dei membri di staff della Raggi…) in Campidoglio. Gli sono stati messi davanti i malumori con la base grillina in Comune e con i suoi stessi colleghi in Giunta. E gli è stato chiesto di rivedere le sue idee urbanistiche. La sua risposta? Sicuramente poco ortodossa. Il risultato? La Raggi, in continua difficoltà, sta tentando di chiedere un passo indietro all’assessore con le dimissioni. Naturalmente Berdini, che sa di avere il pallino del gioco, non ci pensa affatto: «Se volete, cacciatemi», avrebbe risposto.
E i 5 Stelle ci stanno pensando seriamente: prima di Natale potrebbe anche arrivare un rimpasto di Giunta che indicherebbe la volontà grillina di mettere nero su bianco il via libera alla variante Prg per un milione di metri cubi di cemento. La partita è tutt’altro che chiusa.
(Leggo – F. Pasqualetti)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA