«Il derby di Roma? E’ il più difficile da dirigere…». Parola di Mauro Bergonzi, ex arbitro internazionale (148 gare in A) e ora moviolista di punta a Mediaset. In carriera per due volte ha gestito la sfida tra Roma e Lazio, compreso un ottavo (partita unica) di Coppa Italia nel gennaio 2011 con vittoria e qualificazione giallorossa per 2-1. A poche ore dal match, Bergonzi ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Allora, Bergonzi: Roma-Lazio più complicata di Milan-Inter e Juve-Torino?
«Sì, perché l’ambiente carica i giocatori di una responsabilità unica. E anche l’arbitro avverte l’adrenalina che avvolge la città appena mette il naso fuori dall’albergo. Ci vuole molta esperienza per gestire un match simile, non è alla portata di un arbitro emergente anche se bravo».
E infatti è stato designato Nicola Rizzoli…
«Giusto così, parliamo di un top nel mondo. La sua carriera è incredibile e non si conquistano certe finali per fortuna. Sono convinto che mentre noi parliamo lui sta già preparando la partita, vedendo e rivedendo i filmati delle squadre».
Che ricordi ha di quel derby: Totti era il re indiscusso della Roma.
«Certo, era il capitano e si faceva sentire. Ma con me è stato sempre corretto e quando è andato fuori le righe con le proteste lo ho ammonito. Vederlo ai margini che effetto fa? Beh, gli anni passano per tutti. Però riesce lo stesso a trasmettere la carica ai compagni e potrebbe essere decisivo nel derby, come lo è stato già in passato».
Un consiglio a Rizzoli?
«Scherziamo, non ha bisogno di un mio suggerimento. Semmai un auspicio: che i giocatori aiutino l’arbitro senza protestare a ogni fischio. Ne guadagna lo spettacolo».
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