Difficile immaginare due più diversi fuori dal campo: tatuato e rock uno, ordinario e col corpo immacolato l’altro. Più facile immaginarli, invece, simili dentro il terreno di gioco: mancino uno, piede destro l’altro, amano giocare vicino alla porta, ma non hanno problemi a sacrificarsi su tutta la fascia. Per questo i loro allenatori li adorano. O, per meglio dire, li adoravano, perché Federico Bernardeschi e Stephan El Shaarawy non stanno vivendo un momento facile e Sousa e Spalletti li hanno messi in discussione. Esplicitamente il primo: “È confuso”, ha detto ieri sera il portoghese del suo numero 10, nei fatti il secondo, visto che il numero 92 romanista ogni volta che gioca viene, regolarmente, sostituito. Chissà se entrambi immaginavano un inizio di stagione così duro, un paio di mesi fa, quando con fidanzate al seguito si godevano insieme le vacanze post Europeo, tra Singapore e Bali, hotel a 5 stelle e giornate all’insegna del sole e del surf.
DELUSIONI — Il loro momento difficile nasce proprio in Francia: Conte li convoca per Euro 2016, ma giocano pochissimo. Diventano inseparabili in ritiro, ma il campo lo vedono col contagocce: 60’ contro l’Irlanda per Bernardeschi, 8’ nella stessa partita per El Shaarawy. Finita l’avventura azzurra, se ne vanno in vacanza, e pubblicano tutto regolarmente sui social. Stephan torna al lavoro il 23 luglio e parte con la Roma per la tournée negli Usa, Federico invece si prende qualche giorno in più, si presenta in ritiro con un ciuffo biondo platino che poco piace all’allenatore e, rispetto alla passata stagione, sembra avere meno umiltà e meno voglia di sacrificarsi. Tanto che gioca titolare soltanto l’esordio contro la Juventus, poi per tre volte , tra campionato e coppa, viene escluso dall’undici iniziale.
IN RIPRESA — Non va meglio al suo amico El Shaarawy: il ciuffo biondo (al contrario dei compagni di squadra Iturbe e Paredes) lo evita, la cresta la lascia, ma sembra l’unica cosa in comune col giocatore devastante dei primi sei mesi romanisti. Le cose per lui sembrano più semplici rispetto a Bernardeschi, anche se ogni volta che gioca viene sostituito: 57’ contro l’Udinese, 45’ contro Cagliari e Samp, 72’ in Europa League. Ha procurato due rigori, ieri a Plzen è sembrano in crescita, ma per Spalletti non è ancora il giocatore che ha convinto la Roma a riscattarlo per 13 milioni dal Milan, tanto che nei preliminari di Champions contro il Porto non è mai sceso in campo.
RIVALI — Domenica, al Franchi, si ritroveranno uno contro l’altro. Si scambieranno la maglia, ma non è detto che sarà sudata, visto che entrambi potrebbero vedere la sfida tra Fiorentina e Roma soltanto dalla panchina. Certamente non lo immaginavano così, il loro autunno, mentre quest’estate si divertivano insieme dall’altra parte del mondo, facendosi immortalare sereni e senza pensieri su una delle piscine più famose al mondo, sospesi e sorridenti tra i grattacieli del Marina Bay Sands di Singapore.
(Gazzetta.it – C. Zucchelli)
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