AS ROMA NEWS HAIKIN BODO/GLIMT – Nikita Haikin, portiere del Bodo/Glimt, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport parlando della partita di domani di Conference League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
L’Academy del Chelsea, poi Portogallo, Spagna, Russia, Israele e Norvegia. E ha solo 26 anni. Haikin, lei è un portiere giramondo.
«Prima del Bodo Glimt ho trascorso due stagioni nel campionato israeliano. È stata un’esperienza vitale, ma non me la sentivo più rimanere lì. Per trovare un club nell’Europa Centrale ci è voluto molto tempo. Ho fatto più provini: nei club della League Two in Inghilterra, Russia, Olanda, ma ovunque la risposta è stata un “no”. Al Bodo stavano cercando un secondo portiere e dopo una settimana di prova mi è stato offerto un contratto di un anno. Il resto è storia».
Cosa le piace di questa cittadina ai confini con il Polo Nord?
«La Norvegia è un paese fantastico. Dei Paesi che ho visto è probabilmente quello con il miglior livello di stile di vita per i cittadini. Bodo è una piccola città con condizioni meteorologiche imprevedibili, ma a suo modo è bellissima. E i risultati che abbiamo ottenuto nelle ultime tre stagioni sono stati importanti anche per lo sviluppo della città»
Da russo, cosa ne pensa della situazione in Ucraina e della decisione della FIFA di escludere la vostra nazionale da tutte le competizioni?
«Tutto quello che posso dire è che vogliamo la pace. Era ovvio che la FIFA avrebbe escluso la Russia dalle qualificazioni ai Mondiali perché tutti erano contrari a giocare contro noi. Speriamo di tornare presto alla vita normale e dentro la famiglia del calcio europeo e mondiale»
Il suo idolo?
«Sin da ragazzo ho sempre ammirato Cech. Per me è stato un esempio incredibile. Anche la scuola italiana dei portieri è una delle migliori al mondo, penso a Buffon, Donnarumma e molti altri. Ho avuto la fortuna di giocare contro Donnarumma, è stata una bella esperienza»
È felice di ritrovare la Roma? In Italia tutti ricordano il 6-1.
«Penso che sia un ottimo sorteggio. Noi li conosciamo, loro conoscono noi. Anche se hanno aggiunto nuovi calciatori. Noi abbiamo perso Botheim e Berg, ma non esistono giocatori insostituibili e il nostro DNA è rimasto lo stesso»
Che emozioni prova ripensando a quel successo?
«È stata una partita incredibile che resterà nella storia del Bodo Glimt e del calcio norvegese e mondiale per molto tempo. Quella sera ogni giocatore era a mille»
Quante possibilità ha il Bodo di passare il turno?
«Tutto quello che possiamo fare è lavorare sodo e prepararci. Sono i quarti di finale del torneo, non si possono paragonare alla fase a gironi. Ma possiamo vincere»
Chi teme tra gli attaccanti della Roma?
«Non temo nessuno, non mi concentro su chi schiererà Mourinho. Penseremo a noi stessi»
Il campionato norvegese è appena cominciato. Questo potrebbe causarvi dei problemi dal punto di vista fisico?
«Non credo, siamo abituati a giocare ogni tre giorni. È il nostro lavoro».
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