Bonucci e Huijsen, il tifo romanista e la nuova allergia all’universo Juventus

CALCIOMERCATO AS ROMA HUIJSEN – Nel calcio, per i tifosi, scoprirsi nell’orbita altrui non ispira sonetti, ma solo invettive. È quanto sta succedendo a Roma in queste ore, dopo che il g.m. Tiago Pinto ha portato a termine quella che potrebbe essere l’ultima trattativa della sua gestione: l’arrivo di Dean Huijsen dalla Juventus, scrive La Gazzetta dello Sport.

Certo, agli occhi del tifo giallorosso, il baby olandese non ha l’impatto “ideologico” bianconero che poteva avere Leonardo Bonucci per il suo passato (“vincere è l’unica cosa che conta” e via dicendo), ovvero proprio quello che – almeno dall’era del presidente Viola – ha fatto sempre considerare il mondo giallorosso diverso dalla Signora del Palazzo (se questo poi sia vero, è tutta un’altra storia). Per questo motivo, se – a differenza di Dybala – l’ex leader della Juve per tanti tifosi avrebbe rappresentato uno schiaffo a un passato mitizzato, Huijsen fa arrabbiare perché denuncia altro, cioè il rischio di essere entrati in un nuovo ciclo storico: il vassallaggio. 

E nelle stesse ore lievitava la notizia dell’addio di Cherubini, capitano della Primavera giallorossa, con destinazione – indovinate ? – Juventus. Non sorprende che il commento più riferibile del web romanista recitasse: “Se Pinto non si fosse già dimesso, avrebbe dovuto farlo adesso”. In realtà, sarebbe ingeneroso scaricare le colpe su un dirigente giovane, catapultato nel 2021 a Roma senza la necessaria esperienza per una piazza del genere.

Il rapporto di Pinto col club si era chiuso già a dicembre e a lui ora tocca la gestione ordinaria. Che in questo periodo storico, alla Roma, significa fare quello che chiede Mourinho, in linea con il minimo budget a disposizione. In ogni caso, l’accoglienza di Huijsen alla Roma non è stata e non sarà come quella che avrebbe avuto Bonucci. Agli occhi della gente (intimorita peraltro anche dal suo declino calcistico), l’azzurro avrebbe rappresentato l’accettazione dell’antico Potere, mentre l’olandese “solo” il segno di un ridimensionamento.