Rassegna stampa
Bove, la corsa in ospedale: “Esclusi danni acuti”. Decisivo l’intervento immediato di Cataldi
AS ROMA NEWS FIORENTINA MALORE BOVE – Quando Edoardo Bove è arrivato dal trasporto d’urgenza all’ospedale fiorentino di Careggi la tensione era molto alta, ma i medici erano già fiduciosi: avevano appena saputo che già in ambulanza il giovane aveva ripreso conoscenza, scrive Il Messaggero.
«Sono esclusi danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio», recita il primo bollettino ufficiale che la società concorda di diramare – con il permesso dei medici – due ore dopo il crollo in campo, poco dopo le 20. L’ipotesi che circola tra i camici bianchi è da subito quella di una crisi, forse di origine epilettica, che avrebbe portato ad una perdita di conoscenza, probabilmente anche a un arresto cardiaco.
Il giocatore arriva comunque vigile al Pronto Soccorso, forse anche grazie all’intervento determinante svolto dal defibrillatore a bordo del mezzo di emergenza. Dopo i controlli di rito viene immediatamente sottoposto ad una Tac, un metodo per capire se ci sono le avvisaglie di una nuova crisi in arrivo: l’esito è fortunatamente negativo.
Comincia tutto alle 18.19, quando la barella su cui Bove era stato adagiato, nella concitazione generale, viene caricata in ambulanza: tra il momento degli spasmi e la partenza del mezzo trascorrono quattro minuti. Insieme al paziente salgono sull’ambulanza il direttore sportivo e il direttore generale della Fiorentina, Daniele Pradé e Alessandro Ferrari. Il tragitto dal Franchi all’ospedale è di 6 chilometri, percorsi in poco più di 10 minuti a sirene spiegate.
Durante il trasporto vengono prestate al giocatore le prime decisive cure a cui lui risponde, come detto, positivamente: mostrando chiari segnali di ripresa e iniziando a respirare da solo, senza l’ausilio di alcun macchinario. Più tardi i medici potranno verificare quanto incisivo sia stato, in questo senso, l’intervento di Danilo Cataldi, suo compagno di squadra, che subito dopo averlo visto riverso a terra aveva cercato di tirar fuori la lingua del giovane dalla sua bocca.
Mentre Pradé e Ferrari aggiornano in tempo reale il presidente Commisso – in questo momento negli Stati Uniti – arrivano alla spicciolata all’ospedale i familiari del giovane, i giocatori e i tifosi della squadra, che hanno fatto lo stesso percorso dell’ambulanza, dallo stadio all’ospedale. Il primo è il tecnico della squadra Palladino, che arriva con altri dirigenti del club; di seguito il papà e la mamma di Edoardo Bove, lo zio e la fidanzata, anche loro allo stadio fino a pochi minuti prima; in pochi minuti si reca a Careggi anche il presidente della Toscana Eugenio Giani, seguito dal capitano del team Cristiano Biraghi, che arriva insieme al vice Martinez Quarta.
Alla fine si crea un corposo e crescente capannello con tanti tifosi, silenti e in attesa che le buone notizie si tramutino da spifferi in realtà. L’attesa per fortuna non è vana. Il club e l’ospedale emettono un bollettino congiunto sulle condizioni di Bove. Il testo viene pubblicato sui canali social della società: «(…)Edoardo Bove, soccorso in campo a seguito della perdita di coscienza occorsa durante la gara Fiorentina-Inter, si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva(…) I primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiorespiratorio. Bove sarà rivalutato nelle prossime 24 ore».
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