Qualità chiama qualità. E se Vermaelen è rimasto «impressionato di trovarne così tanta nel gruppo», chissà cosa potrà pensare se alla Roma riusciranno i due colpi che Spalletti si augura possano completare la rosa entro la fine del mercato: Bruno Peres e Borja Valero, che ieri ha riportato un infortunio alla caviglia destra, uscendo dal campo in lacrime in barella, nell’amichevole della Fiorentina a Valencia. La diagnosi: trauma distorsivo con sollecitazione capsula articolare esterna. Il belga non lo dice ma molto passerà dal preliminare di Champions sul quale il difensore dimostra di avere le idee chiare: «Con il Porto non abbiamo scuse, sappiamo cosa fare».

SPRINT BRASILIANO Sicuramente lo sa anche Sabatini che ha riallacciato i rapporti con il Torino per il laterale brasiliano. Forse questi non si sono mai interrotti e il motivo del lungo tira e molla a luglio per il passaggio di Ljajic e Iago Falque in granata, oltre all’indecisione del serbo se accettare o meno la destinazione, era dovuto anche al fatto che a Trigoria volevano vedersi garantito un lascia passare per Bruno Peres. Anche perché, venuta meno la possibilità di arrivare a Zabaleta, Spalletti ha continuato a chiedere un terzino dalle spiccate doti offensive per permettere così a Florenzi di agire in mediana. Fino a qualche giorno fa avvicinarsi al laterale sudamericano era impossibile. Sono due sessioni di mercato che Cairo continua a chiedere 20 milioni. Una valutazione esagerata che ha fatto fuggire un club spagnolo, l’unico ad andare oltre i soliti pour-parler che avevano coinvolto anche Arsenal e City. Inevitabilmente il costo del cartellino era/è destinato a scendere. Non di molto ma quanto basta per provare l’affondo. La trattativa è serrata: la Roma è disposta a pagare, prestito oneroso compreso, 15 milioni Bruno Peres (che guadagna 1 milione, inclusi i benefit) e a garantire 2 milioni di bonus legati alle future qualificazioni in Champions del club. Domanda lecita: perché il Torino potrebbe accontentarsi di ricevere gran parte della somma a fine stagione? La risposta, oltre al prestito gratuito in tempi non sospetti di Iago Falque (sul quale la società granata gode di un diritto di riscatto, chiave per il pagamento futuro del brasiliano) arriva da Maksimovic: per lasciarlo partire, il Torino chiede 25 milioni. E in questo caso, indispettito dall’atteggiamento del calciatore e conoscendo la liquidità del Napoli (dopo la cessione di Higuain) li vuole subito. Non è un caso nemmeno che in previsione della partenza di Bruno Peres sia in atto un domino sulle corsie di destra di mezza serie A. Perché se va via il brasiliano, il Torino ha già bloccato De Silvestri della Sampdoria che a sua volta ha già chiara la successione dell’ex laziale: Sala o Pedro Pereira.

MODULO TRE E MEZZO La virata su Bruno Peres (che a Trigoria proveranno a tesserare entro martedì: se per aumentare il numero dei calciatori nella lista depositata all’Uefa la Roma può tesserare soltanto un elemento di formazione italiana, può invece sostituire un elemento straniero con un altro) trova spiegazione anche nel modo in cui la Roma vuole giocare. Sia in una difesa a quattro ma ancor di più a tre, il brasiliano sa essere devastante. E soprattutto, a differenza di Florenzi, è un terzino. Certamente iper-offensivo, ma pur sempre un terzino che in carriera ha agito soltanto in quel ruolo. Quelli che Vermaelen, come centrale difensivo, aspetta ancora di ricevere da Spalletti: «Voglio capire bene cosa vuole da me il tecnico. Da quanto ho visto, il modo di giocare è simile alle mie squadre precedenti, gli piace costruire da dietro la manovra e giocare palla a terra. Sono abituato a giocare a quattro ma nel Barça spesso il centrocampista arretrava e impostavamo a tre. Quindi non è un problema, l’importante sarà essere abituati a giocare in più modi». Proprio quello che chiede Lucio: girare palla a tre e difendere a quattro.

(Il Messaggero – S. Carina)



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