La vittoria di Bergamo ha comunque regalato sorrisi, anche se un dato ha colpito tutti: la Roma di Di Francesco ha effettuato un solo tiro nello specchio della porta. Il motivo del digiuno di pericolosità è presto detto: il gioco di Di Francesco è raffinato e necessita di tanto lavoro. Occorrerà del tempo per crescere, ma l’ottimismo non manca. “Il gioco nuovo avvantaggia gli esterni – dice El Shaarawy a Roma Radio –, chiede molti tagli, di andare in profondità e queste sono le mie caratteristiche. Di Francesco lo dobbiamo ascoltare perché è un allenatore capace. Occorre mettere in pratica le cose che proviamo in allenamento. Abbiamo più mentalità vincente rispetto al passato. Lo scorso anno queste partite equilibrate non le portavamo a casa“.
Fare più gol è necessario, e per questo le parole ieri di Shakespeare hanno riaperto il cuore alla speranza di un colpo di scena dell’ultim’ora per Mahrez: “Tutti sanno le voci sull’offerta che abbiamo ricevuto per lui, ma non è stata accettata. Ho parlato individualmente con Mahrez e gli ho detto che finché sarà qui dovrà essere professionale e rispettoso della squadra. Lo ha fatto, basta guardare la sua prestazione contro il Brighton. Comunque, finché il mercato è aperto c’è sempre la possibilità che parta, ma sarebbe meglio accorciare la finestra di trattative“. Sperare si può, anche se la pista su Schick è senz’altro più viva, così come le alternative che portano a Munir (piace parecchio, ieri nuovo contatto, e potrebbe decollare a breve) o Cuadrado.
Ieri gli esami strumentali hanno rivelato una lesione di primo grado nella zona dell’adduttore sinistro (pettineo) per Bruno Peres, che dovrà stare fermo per due settimane. Sabato niente sfida con l’Inter, con Di Francesco che dovrà inventarsi un terzino destro (Manolas, Nainggolan o Kolarov) oppure passare alla difesa a tre.
(Gazzetta dello Sport)
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