CALCIOMERCATO ROMA – Il paradosso che vive la Roma in queste ore, è riassunto nelle parole di Di Francesco nel post-gara col Barcellona: «Stiamo valutando altri acquisti ma non voglio avere una rosa di trenta giocatori». Singolare parlare di esuberi nel gioco delle coppie che regola la costruzione della squadra giallorossa, quando questa va ancora completata. Eppure, al netto di possibili cessioni, la situazione che avverte e vive l’allenatore è questa. Monchi apparentemente non sembra preoccupato.
La logica di Eusebio la conosce bene: prima di un’entrata, vuole un’uscita. Ma il mercato è dinamico e le occasioni vanno prese al volo. Così, su Malcom, il tecnico aveva dato comunque il suo via libera al netto della possibile partenza di uno tra El Shaarawy e Perotti. Che tra l’altro, di fare le valigie non ci pensano minimamente. Motivi diversi (all’argentino è nato da poco il figlio, ha rinnovato a dicembre e quando si sposterà, vorrebbe farlo per tornare definitivamente in Argentina; l’italiano perché si trova bene a Roma e le offerte che gli sono arrivate le reputa un passo indietro nella carriera) ma finali analoghi.
Ora che Malcom è saltato, si torna però al punto di partenza. O ne vale realmente la pena (Neres o Bailey), oppure se l’arrivo deve rappresentare un piano B alla Marlos (che rimane nella lista ristretta del ds), prima va ceduto un esterno. Per questo motivo Kluivert continua ad esse- re provato esclusivamente a destra: è lui, l’exit strategy ‘fai da te’ qualora non venisse preso l’attaccante. Discorso diverso per la il centrocampo. Il passo indietro giovedì per N’Zonzi, nonostante ieri a Boston venisse confermato off record come una decisione pressoché definitiva (non è escluso che potrebbe essere invece una mossa a livello strategico e comunicativo, per mettere fretta al francese che preferirebbe trasferirsi a Londra, sia per motivi economici che per dinamiche familiari: nella City abita l’ex moglie con il figlio del calciatore), non blocca il lavoro del ds.
L’ELENCO – Monchi vuole acquistare, a prescindere da una cessione, il mediano/regista. Anche perché, nei colloqui privati avuti con Gonalons in questi giorni negli Usa, l’ex Lione gli ha ribadito la volontà di restare e giocarsi le sue chance. Al momento – a meno che – l’avance del West Ham, arrivata nelle ultime ore non gli faccia cambiare idea – sembra dunque difficile trovargli sistemazione prima del 17 agosto.
La ricerca continua e ogni giorno viene depennato qualcuno dalla lista delle possibili alternative a N’Zonzi: Herrera (Porto) secondo il ds sarebbe l’ideale in una mediana a due, tipo 4-2-3-1, ma non a tre; N’Dombele (Lione), al netto dei costi elevati, è considerato un prospetto di valore ma non ha l’abitudine a giocare nel 4-3-3; Barella (Cagliari) è considerato più un intermedio che un centrale; Ascacibar (Stoccarda), vecchio pallino, non ha la fisicità richiesta; Obiang (West Ham) è un profilo inferiore a quello cercato; Dembelè (Tottenham) non piace; Llaramendi (Real Sociedad) non ha le caratteristiche cercate; Dendonker (Anderlecht) è considerato ancora acerbo per certi palcoscenici. Operazioni minori: il profilo di Tonali (Brescia), invece, è ritenuto molto interessante. Se ne parlerà probabilmente per la prossima stagione: «Resterà a Brescia ancora una stagione, ha bisogno di giocare», ha assicurato l’agente. Monchi intende bloccarlo per il prossimo anno.
(Il Messaggero – S. Carina)
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