CALCIOMERCATO AS ROMA DYBALA – Uno dei tanti ritardi aerei di questo drammatico – per chi viaggia – periodo ha imposto un inatteso rallentamento alla trattativa tra la Roma e Dybala che ieri aveva subìto una altrettanto sorprendente accelerazione. A pretenderla – come riferisce il Corriere dello Sport – naturalmente José Mourinho: voleva Paulo già domani nel ritiro dell’Algarve, l'”ora o mai più” del tecnico portoghese, che una settimana fa ha avuto un breve colloquio telefonico col giocatore, ha indotto Tiago Pinto a promuovere l’incontro nelle intenzioni risolutivo.
Il manager Carlos Novel, che si trovava in Spagna, è così dovuto rientra re in Italia per raggiungere Jorge Antun e compagnia. Ma, sotto strike, è arrivato a Torino soltanto nella notte. L’offerta che Pinto dovrebbe presentare oggi è in linea con l’attuale mercato e con la situazione di Paulo, che venerdì aveva perso anche l’opzione – soltanto ipotetica – del Manchester United: ten Hag gli ha preferito Christian Eriksen.
Non è stato semplice per il ds della Roma vincere l a diffidenza del ragazzo d’oro, ritrovatosi in una situazione particolarmente confusa; confusione che le chiacchierate con un collega oggi in Inghilterra, rivelatosi un convinto promoter napoletano, e un neo juventino avevano aumentato in modo considerevole.
Ora bisognerà vedere se Mourinho concederà altro tempo agli agenti di Dybala o se, al contrario, preferirà orientarsi su Jesse Lingard, svincolato dal Manchester Unted, e sull’atalantino Pasalic, valutato tra i 20 e i 25 milioni.
All’orizzonte restano naturalmente il sorridente Marotta e soprattutto la coppia Giuntoli-Chiavelli: ma non si è ancora capito quanto De Laurentiis sia effettivamente interessato a garantire un ingaggio importante a Dybala, visto che ha altre priorità tattiche, più che tecniche. Il valore aggiunto del Napoli è la partecipazione alla Champions League.
Dybala è chiamato a prendere una decisione importante in grado di autorizzare discorsi sulla sua crescita come uomo, prima che come professionista. Sette anni fa per farsi convincere proprio da Marotta, che lo voleva alla Juve, impiegò tre mesi. Sette anni dopo ha a disposizione soltanto poche ore.
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