Luis Muriel

CALCIOMERCATO AS ROMA MURIEL – Sono anni che Luis Muriel piace nelle stanze di Trigoria, ma il corteggiamento (più o meno serrato) non si è mai concretizzato. Come riferisce La Gazzetta dello Sport, potrebbe essere questa l’estate giusta per convolare a nozze? Dipende. Il club giallorosso sta parlando con l’Atalanta e nel dialogo fra le parti, oltre che di Muriel, si parla anche di El Shaarawy, Pasalic, Miranchuk e Perez. Quanto basta per attendersi alchimie.

Una cosa è certa. Il reparto avanzato della Roma, al momento, vive momenti di grande fibrillazione. Se fino a pochi giorni fa la cessione di Zaniolo sembrava una cosa scontata, il fatto che la Juventus per adesso non abbia ancora fatto l’offerta “giusta” – cinquanta milioni, e senza giocatori in parziale contropartita – lascia la posizione dell’attaccante in stand-by.

Ma il general manager Pinto deve essere pronto a tutto. A corteggiare Dybala qualora l’argentino decidesse di ridursi l’ingaggio e sposare il progetto Mourinho (che stravede per lui e lo vorrebbe insieme a Zaniolo), a sondare appunto Pasalic e Ramos, giovane prospetto del Benfica. Ovvio, però, che Muriel avrebbe un peso niente affatto banale, sia pure come sostituto di qualche peso massimo.

Nonostante abbia 31 anni, la duttilità tattica (punta unica o d’appoggio) e l’ingaggio abbordabile (circa 2 milioni) lo renderebbero assai utile, anche se i 15 milioni che chiede l’Atalanta dovrebbero essere limati. Certo, c’è un contratto in scadenza il prossimo anno, ma il colombiano a Bergamo sta bene e ha una clausola per il rinnovo che potrebbe far scattare a determinate condizioni, anche se il fascino di giocare con la Roma e in una coppa europea non vale poco.

Tra l’altro, a Trigoria gli aneddoti sull’inafferrabile colombiano sono infiniti. Non aveva neppure vent’anni l’allora d.s. Pradè ricevette un dvd con un messaggio da parte di un agente: “Guarda che questo qui è bravo”. Leggenda vuole che proprio mentre stava vedendo il video entrò nella sala Francesco Totti che disse: “Sembra buono”. I pochi soldi e il passaggio di proprietà in corso fecero tramontare l’affare.

Così provarono a portarlo a Trigoria Sabatini (due volte), Monchi (una volta, e Luis, ironia della sorte, scelse il Siviglia senza di lui), e adesso Tiago Pinto. Non è più il ragazzino che prendeva palla veloce come il vento e lasciava sul posto gli avversari, ma non è più neppure quel giocatore in lotta perenne con se stesso, le sue pause e le battute sui chili di troppo.

Ma il colombiano la porta la vede eccome, basti pensare che viene da una stagione in cui ha fatto 14 gol in 39 partite, dieci in meno di quanti ne hanno fatti, tutti insieme, Zaniolo, Felix, Shomurodov, Carles Perez e El Shaarawy. Da quando è all’Atalanta, grazie a Gasperini, ha segnato 59 reti in 128 partite. Tra l’altro, non è mai stato un titolare fisso, ma un valore aggiunto molto spesso.

Alla Roma, nel caso, arriverebbe per giocare vicino o a volte al posto di Abraham. Quanto basta, almeno per avere la certezza che smetterebbe di segnare ai giallorossi. In 17 partite da avversario, infatti, Muriel ha siglato 8 reti. Solo all’Udinese ne ha fatti di più, e chissà che anche questo non sia un buon motivo per portarlo alla Roma.



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